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Quando Chiara e Agnese giunsero a San Damiano nella primavera del 1211, il chiostro era uno spazio aperto recintato: probabilmente le due ali del muro di clausura formavano un quadrilatero con la "L" disegnata dai corpi di fabbrica dei due più antichi edifici restaurati da Francesco.
A questi locali i frati non aggiunsero molto attraverso i secoli. Elevarono sopra la sacrestia e i locali attigui un camerone e loggione e costruirono altre celle sopra la cucina. Per il resto costruirono, ma fuori del luogo abitato dalle clarisse. Per esempio, chiudendo o completando il quadrilatero del chiostro con le celle superiori, e così via, fino al nostro secolo. Così oggi abbiamo quasi per intero ciò che Francesco trovò quando arrivò in San Damiano, quello che lui fece e restaurò, quello che le clarisse vi aggiunsero, e quello che i frati poi modificarono o edificarono di nuovo.
Il chiostro come lo vediamo oggi, oltrepassando la soglia del convento, cominciò a prendere forma a partire dal secolo XVI: furono costruiti due dormitori, di fianco e di fronte all'antico edificio dell'infermeria, mentre il quadrilatero, ormai chiuso, fu completato con un modesto portico ad archi ribassati (secolo XVI). Il pozzo a carrucola, nel centro, fu scavato nel 1650.

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Ultimo aggiornamento: 30 Luglio 2001 |
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