Tursi > Cenni storici      Bibliografia

















immagini
L'origine di Tursi

Tursi trae le sue origini da Pandosia, centro della Magna Grecia e dalla cristiana Anglona. Il nome Tursi deriverebbe da un antico castello, costruito dai Goti nel V secolo, il cui fondatore, Turcico, impose il proprio nome al territorio da cui "terra di Turcico", poi Tursico e infine Tursi. La città di Anglona nel 410 d. C. fu distrutta dai Goti e i fuggiaschi si diressero nella terra di Turcico. Successivamente questo centro fu invaso dai Saraceni che avrebbero costruito il primo insediamento abitativo, denominato "Rabatana", cioè rifugio degli Arabi.

Cenni Storici

Nei secoli la città di Tursi traeva la sua ricchezza dalle fecondi vallate del Sinni e dell'Agri. Essa fu oggetto di numerose dominazioni: Goti, Bizantini e Longobardi. Nel 850 circa dalla Sicilia giunsero i Saraceni, che caratterizzarono fortemente le strutture architettoniche, linguistiche, culturali ed economiche del paese. La riconquista bizantina di parte dell'Italia meridionale portò nel 969 alla ristrutturazione amministrativa dei territori dell'Impero bizantino. Così si costituì il Catepanato d'Italia con tre distinti temi: la Longobardia, la Lucania e la Calabria. Il tema di Lucania, retto da uno stratega, ebbe la sua capitale a TursiKon , l'antica roccaforte saracena. Ciò porta a ritenere che, prima di questa data, Tursi fosse una città demograficamente ed economicamente importante, come dimostra la sua elevazione a sede vescovile nel 968. Dopo le monarchie normanne, sveve e angioine, Tursi divenne Comune intorno 1300, nonostante l'opposizione del "Signore del feudo" riuscì comunque a riscattare i diritti, le regole e gli usi civici. I Sanseverino (1519), i Pinelli (1553) e i Doria (1594) furono i suoi principali signori. Nel Cinquecento la crescita della popolazione toccò punte mai più registrate nella storia della città, tanto che nel 1561 contava 1798 fuochi, circa 10.788 abitanti. Per tutto il XVI sec. Tursi fu seconda soltanto alla città di Matera. Nel 1594 la città si vendette a Carlo Doria, principe di Melfi, nominato duca di Tursi da re Filippo III. Il Seicento segnò un forte calo demografico, dovuto a violente imposizioni daziarie, al malgoverno, alle continue carestie ed alla peste nel 1656. Infatti, nel 1669 Tursi era ridotta a poco più di 2000 abitanti. I Doria governarono il feudo per circa due secoli e fecero costruire a Genova "Palazzo Tursi", attuale sede del Comune. Dopo la proclamazione del Regno d'Italia, anche Tursi fu investito dai problemi della questione meridionale, che, unitamente a eventi naturali (dissesti, terremoti ed epidemie), ne causarono un lento declino. Nel 1870 la frazione di Policoro fu staccata dal territorio di Tursi e fu aggregata a quello di Montalbano Jonico. Tursi oggi conta 5434 abitanti.