Marino BIGARONISan Damiano - Assisi
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L'ARCHITETTURA DELLA CHIESA LA CHIESA ATTUALE LA CHIESA ANTICA - I LA CHIESA ANTICA - II LA CHIESA ANTICA - III IL MONASTERO DI CHIARA I LAVORI DI FRANCESCO LE IPOTESI DI RICERCA
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VI. UNA TRACCIA PER PROSEGUIRE Sono note - oggi più che mai dopo il bel volume del p. Gatti [102] - le accese ed interminabili discussioni consumate intorno al corpo ed alla tomba di s. Francesco, che cessarono solo dopo i tanto invocati scavi iniziati nel 1818, dai quali emerse la inoppugnabile verità.Anche per S. Damiano, l'ipotesi di questa nuova lettura susciterà, lo spero, interesse, e dietro l'interesse verranno le discussioni che mi auguro anche vivaci. Esse potrebbero così determinare chi di dovere ad eseguire o almeno a permettere quegli scavi o sondaggi necessari, onde consegnare alla storia quanto il presente studio non ha potuto condurre oltre l'ipotesi, suggestiva e credo convincente, ma pur sempre ipotesi, finché non si metterà mano al badile. Ci si convincerà allora (e lo faranno gli studiosi dell'architettura e dell'arte) che conoscere quali furono i restauri e i mutamenti condotti da Francesco in S. Damiano, al di là della pura curiosità, chiarirà il pensiero e la volontà del santo a riguardo dell'edilizia chiesastica del suo Ordine. Di conseguenza favorirà la lettura e l'intendimento delle origini e degli sviluppi dell'architettura sacra dei mendicanti nei secc. XIII e XIV, comprensiva anche delle piccole chiese degli innumerevoli conventini ed eremi sparsi nelle solitudini, sorti per la volontà e lo spirito degli autentici interpreti degli ideali del santo fondatore. Se nella ricerca delle tipologie delle chiese francescane ci si può lamentare « che nella quasi totalità dei casi i caratteri sono andati perduti o completamente modificati, a causa di sovrapposizioni architettoniche successive » [103], in un S. Damiano così recuperato si verrebbe ad acquisire il documento genuino ed intatto del primo progetto di Francesco. Si recupererebbe la matrice, per le chiese francescane, di quel modulo « congruente all'obbiettivo di uno spazio unitario dilatato e rarefatto, totalmente permeabile e aperto in ogni direzione, al quale aspira l'edilizia mendicante » [104].
[102]
I. GATTI, La tomba di S. Francesco nei secoli, Assisi 1983.
[103]
A. CONTI, Architettura degli Ordini Mendicanti in Umbria - Problemi di rilievo, in Chiese e conventi, 83.
[104]
Ivi, C. BOZZONI, Le tipologie, 148.
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Purtroppo oltre alla formulazione dell'ipotesi, non posso altro che suggerire interventi e verifiche da condurre sul monumento in parola, che data la sua mole modesta, non sono né molti né vistosi, almeno per quanto riguarda le verifiche essenziali.
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