I TEMPI DI SCATTO


Tutte le macchine reflex contengono un otturatore, l’altro dispositivo che insieme al diaframma è essenziale per controllare l’esposizione e la realizzazione di effetti creativi.
Il tempo di scatto ha a che fare con tutto ciò che è in movimento, sia che si tratti del movimento della macchina, che del movimento del soggetto: movimenti che influiscono sull’immagine finale.
Tempi di scatto brevi fermano l’azione, mentre tempi di scatto lunghi la rendono mossa.
Quando usiamo tempi di esposizione molto lunghi è meglio poggiare la macchina fotografica sul cavalletto, cioè tempi che siano superiori di 1/60 di sec; quando usiamo tempi di scatto di 1/30 di sec o maggiori dobbiamo stare attenti perché il piccolo movimento rende l’immagine poco nitida.
La funzione dell’otturatore è quella di permettere alla luce di impressionare la pellicola per un tempo specifico.
I numeri che sono segnati sul selettore indicano i tempi di scatto, sono rappresentati attraverso delle frazioni, esempio 1000 sta ad indicare 1000, 500 sta ad indicare 1/500, fino ad arrivare a 1 sec. Queste frazioni stanno ad indicare quanto tempo la luce che attraversa il diaframma si sofferma sulla pellicola, quindi se scatto una foto a 1/125 sec vuol dire che la luce si fermerà sulla mia pellicola per un tempo di 1/125 sec. Ogni numero indica una frazione che è il doppio del successivo ed è la metà del precedente, per esempio 1/250 è due volte più lungo di 1/500, ed è lungo la metà di 1/125, anche in questo caso si dice che si passa da uno stop ad un altro.

Oltre ai numeri vi è una lettera “B”, deriva dal termine inglese bulb, risale a quando i fotografi usavano una pompetta, the bulb, connessa ad un tubicino attaccato alla fotocamera. Premendola l’aria presente nella pompetta l’otturatore rimaneva aperto fino quando non veniva lasciata.

Ora la “B” viene usata quando i tempi di scatto sono più lunghi di 1 sec.