Esempio

L’ESPOSIMETRO


La misura dell’esposimetro non è influenzata solo dalla qualità e dalla quantità della luce che illumina il soggetto, ma anche dalla luce che esso riflette, questa è detta riflettanza.
Se per esempio prendiamo un bidone nero e lo mettiamo vicino ad un muro bianco, entrambi illuminati dalla stessa luce, e calcoliamo l’esposizione solo del bidone e dopo solo del muro bianco, otterremo valori differenti proprio perché i due oggetti hanno caratteristiche differenti di riflettere la luce.
Le macchine reflex hanno un esposimetro che misurano la luce come se fosse riflessa da una superficie grigia (il 18% della luce che colpisce la superficie viene riflessa), quindi i valori dati dagli esposimetri su superficie di vario colore sono attendibili, tranne che per le superfici completamente bianche o nere.
La mia macchina interpreta la luce riflessa da una parete bianca come eccessiva, consigliando di dare un’esposizione inferiore; per gli oggetti neri, invece, succede il contrario, l’esposimetro mi consiglierà un’esposizione maggiore. Questo comporterà una parete bianca sottoesposta e gli oggetti neri sovraesposti.
Per ovviare a questo inconveniente dobbiamo misurare il valore dell’esposizione, nel caso della parete sarà di un valore superiore alla giusta misura, quella di una superficie grigia, quindi dobbiamo sommare uno stop al valore indicato; per l’oggetto nero dobbiamo, invece, sottrarre uno stop al valore dato.
Prendo come esempio una parete bianca: l’inconveniente succede perché la parete ci suggerisce uno stop in meno per via di un valore in più della riflettanza dell’oggetto e quindi dobbiamo aggiungere un valore in più alla misura.
Con queste foto, voglio far notare la differenza tra una foto con la luce del sole, che molti preferiscono e una foto fatta con il cielo coperto, ma ben illuminato.ESEMPIO