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Dobbiamo ricordare bene che da sola la combinazione tempo di
scatto-diaframma non è sufficiente, ma bisogna tener conto anche del tipo di
pellicola che usiamo.
Il tempo di scatto e il
diaframma regolano solo la quantità
di luce che deve raggiungere la pellicola, è poi questa che influenza
grandemente l’esposimetro.
La risposta dell’esposimetro
è influenzata da quanti recettori luminosi ci sono sulla pellicola, cioè da
quanto la pellicola è “sensibile”.
Questo dà un giusto valore tempo-diaframma, quindi finché
l’esposimetro non sa qual è la sensibilità della pellicola che state usando,
non darà risultati attendibili.
Se abbiamo una macchina con il selettore del tipo di
pellicola usata, sul valore su 50 ISO, inquadriamo un soggetto, mettiamo il
diaframma su f/22 (cioè tutto chiuso), misuriamo il tempo di scatto suggerito
dall’esposimetro e appuntiamo il valore; poi mettiamo su un valore di pellicola
di 100 ISO facciamo le stesse operazioni, notiamo che cambiando la pellicola abbiamo
dovuto spostare il tempo di scatto di uno stop per avere la stessa esposizione.
Se invece manteniamo fisso il tempo
di scatto e variamo l’apertura di diaframma, notiamo che dobbiamo aumentare di
uno stop l’apertura del diaframma.