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La costruzione della cappella sul luogo di antiche fabbriche.
Il crocifisso miracoloso.
La cappella oggi.
Itinerario di visita nel 2000: schemi planimetrici del pianterreno e del primo piano.

TopLa costruzione della cappella sul luogo di antiche fabbriche.
Una supplica, rinvenuta tra le carte di archivio del comune di Assisi e riferita dal Cristofani, ci fa sapere che nel 1535 i religiosi di San Damiano vollero costruire la cappella del Crocifisso, attigua a quella di san Girolamo. Per tale opera il comune concesse anche la somma di 10 fiorini d'oro.
Il Crocifisso che fu allora collocato nella cappella non è quel miracoloso simulacro che vi si venera attualmente, ma un altro più antico e assai pregevole, il quale si trova ora a capo del dormitorio dell'infermeria, presso la cella del padre Guardiano.
San Damiano: il muro esterno del convento, a sud Entrambe le cappelle, insieme alla sacrestia, sorgono in adiacenza al lato destro dell'antico edificio della chiesa e del dormitorio di santa Chiara, sul luogo di antiche fabbriche di incerta origine. È probabile che le vetuste murature siano sorte più per necessità tecnica che per esigenze d'uso. Da questo lato, infatti, il fabbricato è costruito in declivio, e il fianco della chiesa viene a trovare in queste costruzioni, la sua base o il suo appoggio. Se così non fosse, non si comprenderebbe come mai il muro esterno, solidamente piantato in basso tanto da sostenere il peso e la spinta dei nuovi locali costruiti ai piani superiori nei secoli successivi, fosse originariamente lasciato a mezza altezza (come si rileva facilmente dal suo aspetto e dalla qualità del suo materiale); all'altezza cioè corrispondente a soli metri 3.50 dal livello della chiesa, probabile limite delle suddette costruzioni e forse di quel fabbricato che, a giudizio del Bazzocchini, si sviluppava, a modo di nàrtece o porticato, davanti alla chiesa.
Il muro esterno del convento visto da sud. Da sinistra a destra, esso delimita le due cappelle e la sacrestia. 1990
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Con l'esistenza di queste fabbriche al tempo della chiesa primitiva, è in rapporto la finestra del danaro, la quale era forse una semplice apertura di comunicazione tra interno ed esterno della chiesa. Circa l'uso di tali edifici, è probabile che ai tempi di Chiara fossero destinati ad abitazione delle persone di servizio o di quelle sorelle inservienti delle quali parla il Celano, ovvero di quei frati che facevano l'ufficio di questuanti del monastero. La tradizione mette in corrispondenza con la finestra del danaro l'abitazione del sacerdote che si trovava a San Damiano negli anni della conversione di Francesco.

San Damiano: il crocifisso di frate Innocenzo del 1637
TopIl crocifisso miracoloso.
Nel 1637 fu collocato nella cappella un nuovo Crocifisso.
Della pregevole opera è autore frate Innocenzo da Palermo, maestro scultore in legno, su incarico di padre Ascanio d'Assisi, in quegli anni Procuratore generale della Riforma. Quest'ultimo, trovandosi a Roma, vide uno dei crocifissi di frate Innocenzo nel convento di San Francesco a Ripa, e trovatolo bellissimo, pensò di farne realizzare uno simile per San Damiano.
Il fatto è lungamente narrato nella cronaca conventuale:
«Il frate obbediente venne [in Assisi], e d'un semplice legno di pioppo tagliato a Castelnuovo, nella vicina pianura, diede subito principio a quest'opera santa. Ed era sì grande la sua divozione in questo esercizio, che ogni mattina all'alba udiva la Santa Messa et riceveva il Santissimo; e poi serrato nella stanza della foresteria lavorava con suo compagno, e finì in tutto e per tutto questa santa Immagine in nove giorni soli, con istupore e meraviglia di tutti. Cominciossi l'opera a divulgare e concorrevano gentiluomini et ogni sorta di persone per vederlo; e ognuno restava pieno di meraviglia e divozione per esser cosa nuova, con tante piaghe e ferite [...]».

Il crocifisso realizzato da frate Innocenzo nel 1637. Ante 1919
San Damiano: il crocifisso di frate Innocenzo del 1637 Ma la tradizione conventuale ci dice che frate Innocenzo, avendo quasi ultimato il suo lavoro, si trovò in grande perplessità quanto alla testa del Cristo. Ricorse perciò all'orazione, e una mattina, entrando nella stanza della foresteria, trovò il capo compiuto ad opera di angeli.
Al di là del fatto miracoloso, il Bazzocchini ci descrive il crocifisso di San Damiano come un capolavoro:
«Nella sua testa addolorata, divina, si rappresenta l'attimo fuggente che è il passaggio dalla vita alla morte, sicchè ti sembra vivo, morto o moribondo, a seconda del luogo o del modo come si riguarda. Nella moltiplicità e vivezza delle sue piaghe, l'artista si è ispirato alle rivelazioni di S. Brigida.»

B. Bazzocchini, Cronaca della Provincia Serafica di Santa Chiara d'Assisi


Il crocifisso realizzato da frate Innocenzo nel 1637. Ante 1919
Quando fu esposta al pubblico, la sacra immagine fece tale impressione da eccitare le preoccupazioni del Santo Uffizio, il quale si dovette occupare di questa causa. Ma non est consilium contra Dominum, esclama la cronaca. Rimesso il giudizio al vescovo diocesano, permise che il mirabile crocifisso venisse esposto alla pubblica venerazione: prima nel coro di santa Chiara, poi, nel 1640, nella cappella dove si venerava l'altro crocifisso che ora si trova nell'infermeria di santa Chiara.
La devozione dei fedeli per il nuovo crocifisso di San Damiano andò sempre aumentando; e nelle pubbliche calamità e nei maggiori bisogni si ricorse alla sua valida protezione. Sono rimasti celebri negli Annali della città di Assisi i pellegrinaggi di penitenza che avvennero in San Damiano negli anni 1853 e 1855; in tali occasioni il santo simulacro venne portato in processione ed esposto nella cattedrale, e furono registrati vari miracoli.

San Damiano: interno della chiesaSan Damiano: la cappella del Crocifisso
TopLa cappella oggi.
Nei primi decenni del secolo XX la cappella del Crocifisso è stata liberata dalle molteplici decorazioni di voti, lapidi e quadretti, accumulatesi sulle sue pareti, ed ha ripreso il suo aspetto severo conformemente allo stile della chiesa.
Si è provveduto anche alla realizzazione di un nuovo altare, formato da un blocco monolite poggiante su archetti ogivali, tutto di pietra rossa del Subasio.
Da allora la cappella appare nettamente separata dalla chiesa, a causa di una cancellata di ferro battuto a disegni geometrici, messa in opera nell'anno 1920.
A sinistra, interno della cappella: il crocifisso ligneo del 1637 sovrasta il nuovo altare. A destra, interno della chiesa: si noti la cancellata che separa la cappella del Crocifisso dalla navata. 1990
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Ultimo aggiornamento:
30 Luglio 2001