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Dominazioni:
GLI ABORIGENI
Gli aborigeni, detti anche Autóctoni, si stabilirono a nord dell'alveo del torrente
Tiflis, occupando le grotte situate sulla riva sinistra; tale scelta nasceva
dall'esigenza di scongiurare il pericolo di inondazioni,
inevitabili invece, e devastanti, sulla sponda destra, dove la campagna
degrada verso Bari.
Come tante altre città italiane, anche Bitonto può essere additata come "città preistorica,
abitata nell'oscurità dei tempi forse dagli aborigeni "; questi ultimi, sono per il
Tramatar «popoli primitivi della Grecia e dell'Italia, specialmente del Lazio»;
i poeti li considerano 'figli del terreno e di un albero "; Virgilio li definisce "gente umana,
figli dei tronchi e della dura quercia "; Gianbattista Vico asserisce che gli Aborigeni
fossero dei "giganti". Si pensa che il primo insediamento aborigeno bitontino, risalga
alle grandi migrazioni delle genti siciliane e calabresi, conseguentemente al distacco
della Sicilia dal resto della penisola.
Stabilitesi nella nuova terra,le popolazioni primitive dedicarono la propria attività alla
coltivazione delle piantagioni di ulivi e mandorli, seminarono il grano e le biadi e
diedero incremento alla pastorizia.
Genti illiriche, di carattere fortemente germanico, rozze e di costumi primitivi,
colonizzarono l'Apulia, desiderose di lasciare le tracce del loro passaggio;
ricordiamo i Batoni, i Borduli, i Medeoni, i Segnani, i Rupsi. Il territorio "apulo" che
sarà detto "Bitonto", fu occupato invece dai Botoni, i quali Si Stabilirono in una zona
molto ampia dell'agro bitontino che a nordì raggiungeva il lido (S. Spirito) e che si
allargava fino al confine dell'agro di Bari, probabilmente "Fesca", dato che qui sfocia
il nostro torrente.
Questa gente, straniera e numerosa, occupò senza difficoltà e senza violenze le campagne bitontine,
dove le popolazioni aborigene non opposero alcuna resistenza, inadeguate com'erano per numero e per
mezzi, a fronteggiare gli invasori.
Contemporaneamente, un'altra carovana proveniente dalla tribù dei Rupsi, invase il territorio di Ruvo.
Testimonianza di tali insediamenti a Bitonto e Ruvo, sono alcune monete con sigle RVV
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Lama Balice
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