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Cattedrale di Bitonto:
LA STORIA
Diversamente da quanto accade in altri casi, né i documenti, né le cronache
antiche, né tanto meno le minuziose ricerche degli storici locali ci informano
con certezza dell’epoca di fondazione della cattedrale di Bitonto, situata nel
cuore della città antica; l’unico vero documento è l’edificio stesso -
generalmente ascritto ai secoli XII-XIII - e, di recente, le novità emerse dal
sottosuolo, che fanno di Bitonto un nuovo anello di quella catena che, passando
per Bari, Trani, Ruvo, Barletta, ridisegna completamente la mappa della Puglia
preromanica. Costruita dunque tra XII e XIII secolo secondo
il modello della basilica nicolaiana di Bari, l’attuale cattedrale bitontina ha un’imponente
facciata tripartita verticalmente da lesene, aperta da tre portali, quattro
finestre bifore ed uno splendido rosone fiancheggiato da animali su colonnine
pensili. Il fianco meridionale, affacciato sulla piazza, presenta un elegante
loggiato ad esafore su colonnine e capitelli riccamente scolpiti. Conserva
all’interno il pulpito firmato nel 1229 dal maestro Nicolaus, fantasiosa
e raffinata decorazione realizzata con la tecnica dell’incrostazione connessa
alla scultura a rilievo bassissimo: mastici colorati, paste vitree e scaglie di
tartaruga, simulando gli effetti dei tessuti preziosi, degli smalti e
dell’intaglio, conferiscono all’arredo dell’edificio sacro lo splendore effimero
delle suppellettili profane.
In questo periodo Bitonto va assumendo una più definita
configurazione urbana, in linea con quanto accadeva un po’ in tutta la Puglia;
la popolazione sparsa nel territorio ritorna nel centro che riceve notevole
slancio soprattutto dal punto di vista economico. Dunque, la realizzazione della
cattedrale è comunque da collocarsi contestualmente alla rinascita della città,
non essendo possibile dar credito a quelle tesi che si appigliano alla
cronologia, certa e documentata, della suppellettile marmorea, datata in piena
età federiciana. Il cantiere duecentesco si innesta infatti su una fabbrica
pienamente compiuta nelle sue strutture, perfetta riproposizione in scala
ridotta del modello nicolaiano, scelto da Bitonto probabilmente anche per
affinità di tipo politico.
Il carattere normanno della committenza è sostenuto dalla
maggior parte degli storici locali, che fanno riferimento ad un documento del
1098 in cui compare un «Robertus comes filius Guidelmi comitis dominator
civitatis Botonti», lo stesso conte Roberto che innalzò le mura cittadine.
E in ogni caso riuscirebbe difficile pensare che in un lasso di tempo
di soli otto anni possa essere stata innalzata l’intera fabbrica anche se, a
metà del XII secolo, la struttura di massima della cattedrale doveva essere
stata definita, se dobbiamo prestar fede alle iscrizioni funerarie presenti
sulla parete absidale, nelle quali compaiono i nomi di due personaggi normanni,
Gerardus Comestabulus e Joannes Iudex.
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Piantina Cattedrale
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