Cenni storici su Ruvo di Puglia

La città di Ruvo sorge sulla sommità di una collina che domina le vaste campagne circostanti e le vie di collegamento con il mare. E' possibile far risalire fin dall'Età Neolitica la presenza di insediamenti stabili. Le carte geografiche dell'epoca la indicano con il nome di RUBI. Intorno al VI secolo a.C. Ruvo diventa centro di confluenza delle culture dauna e peuceta grazie alla sua posizione intermedia tra Bari e Canosa, raggiungendo la sua massima estensione territoriale nel V sec. a.C.. In questo periodo si intensificano i rapporti economici con i centri della Magna Grecia e con la stessa Grecia come dimostrano i ricchissimi corredi funerari ritrovati. Al IV secolo a.C. risalgono, invece le monete in argento e bronzo che recano inciso il nome della città "Pyy". La presenza dei Romani a Ruvo è attestata da diverse fonti tra cui una di Orazio che ne fa riferimento nella Satira che racconta il suo viaggio da Roma a Brindisi nel 37 a.C.. Ruvo, infatti è annoverata tra le mansiones (stazione per il cambio dei cavalli e per l'alloggio) collocate lungo la via Traiana. Essa, inoltre, ebbe collegi di decurioni e di augustali come ricorda l'iscrizione con dedica a Gordiano III (239 d.C.) ora murata sul basamento della civica torre dell'orologio.
Difficile ricostruire gli eventi dell'età tardo-antica quando, secondo la tradizione, San Pietro in persona avrebbe eletto Cleto primo vescovo di Ruvo così come le vicende relative ai passaggi e alle conquiste bizantine e normanne quando la città fu unita alla Contea di Conversano.
Sotto la dominazione sveva, tuttavia, come diversi centri della Puglia, conobbe una rinascita culturale ed economica grazie all'influenza di Federico II.
In questo periodo fu ultimata la ricostruzione della Cattedrale con l'impegno delle capaci maestranze attive nei famosi cantieri voluti in Puglia da Federico II.
Oppressione e sfruttamento connotarono la presenza aragonese quando, divenuta feudo dei de Colant, la città subì anche una forte contrazione demografica e la sua popolazione passò da 93 a 23 fuochi.
Nel 1458 Ruvo divenne feudo dei del Balzo Orsini: Pietro, Donata e poi, come bene dotale, Isabella andata in sposa a Federico d'Aragona. Nel XVI sec. fu piazzaforte francese fino a quando cadde nelle mani degli spagnoli. In seguito il feudo di Ruvo fu acquistato dalla famiglia Carafa che esercitò il potere sulla città in modo dispotico fino al 1806 quando le leggi eversive della feudalità liberarono la città e diedero inizio alla sua rinascita culturale ed economica. Attualmente Ruvo, che conta 25.000 abitanti, è interessata da una crescita artigianale ed industriale che affianca il tradizionale settore agricolo.

APPROFONDIMENTI STORICI
| Antichità | Medioevo | Epoca moderna |

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| Posizione geografica | Gira Ruvo |