DOMINIO DI CASA CARAFA
Questa potentissima famiglia, che, oltre la contea di Ruvo, possedeva anche il ducato di Andria, tenne il feudo di Ruvo per circa tre secoli, dal 1510 al 1806, cioè fino all'abolizione della feudalità. Durante questi tre secoli la popolazione di Ruvo subì ogni tipo di speculazione e abuso; essendo la famiglia molto ricca poteva comprare tutto e tutti ed è così che sfruttava a proprio agio ogni situazione che si veniva a creare in città. Come conseguenze ci fu una diminuizione della popolazione e un'estrema miseria della stessa ed il fallimento del Comune. In seguito alla Rivoluzione francese e alle guerre napoleoniche, i cittadini si liberarono del feudatario. Abolita la fudalità nel 1806, l'antico feudo scompare e ad esso subentra la proprietà privata, per cui molti beni della casa Carafa vengono venduti e comprati dai privati. A questo punto si ebbe una benefica trasformazione dell'agro di Ruvo che fece aumentare il valore dei fondi e aumentò anche la ricchezza dei cittadini; anche il Comune, in seguito alle cause vinte contro la casa Carafa, rivendicò quasi tutti i suoi beni e le sue rendite e, da fallito, divenne uno dei più ricchi della provincia.

PROGRESSO DI RUVO
Il progresso per Ruvo cominciò a partire dal 1860; numerose strade misero in comunicazione con la città qualsiasi contrada, anche la più lontana, del suo vastissimo territorio; i mezzi a vapore misero in contatto Ruvo con le più lontane regioni d'Italia. Tutto ciò portò ad un fortissimo aumento del valore dei fondi e della richezza della città; i fondi si trasformarono in fiorenti vigneti, oliveti e mandorleti Con l'aumento del benessere, si ebbe anche l'aumento della popolazione; ora la città si è ingrandita con nuovi quartieri, che circondano da tutti i lati la vecchia città.