Nel 1976, con l'attivazione del corso di tecniche fotogrammetriche applicate all'architettura e all'urbanistica il laboratorio di fotogrammetria dell'Istituto di Architettura e Urbanistica è stato aperto agli studenti.
Probabilmente, a causa del tipo di didattica del corso, pubblicizzata con convegni nazionali ed internazionali, organizzati ogni anno a conclusione del corso, il laboratorio non ha avuto vita facile: Dal 1997 sono stati effettuati diversi inutili tentativi di disattivare materialmente il sito, ma il 20 luglio 2020, in coincidenza con l'inizio dei lavori della XI INTERNATIONAL TRAINING SUMMER SCHOOL avente per oggetto i rilievi delle chiese danneggiate dal terremoto del 1980 e rilevate dall'Unità fotogrammetrica dei Vigili Urbani i Bari è stato disattivato proprio l'indirizzo rilievo.poliba.it e le segnalazioni, prima al Rettore del Politecnico di Bari e poi al Ministro dell'Università, sono rimaste prive di risposta.
I punti di possibile contrasto, su cui si basa la didattica proposta dal laboratorio, sono:
  1. discipline a scelta dello studente. Il piano di studi, formulato dallo studente, dovrebbe rispecchiare le esigenze dello studente stesso per quanto riguarda sia i contenuti, sia i risultati, facilmente acquisibili con l'esistenza in rete delle lezioni e della produzione studentesca; Per comprendere l'importanza di questo punto, occorre prendere in esame, sin dalle sue origini, la scuola, nata dall'esigenza:
    • dell'artigiano, che aveva bisogno di aiuto nel proprio lavoro;
    • del ragazzo di bottega, che aveva necessità di lavorare per vivere.
    La trasformazione del primo in "Maestro" e del secondo in "Discepolo", quindi della bottega in "Scuola", è stata la naturale conseguenza della necessità:
    • dell'artigiano, di trasmettere la propria esperienza, per avere un aiuto valido;
    • del ragazzo, di apprendere al meglio, con l'obiettivo di avviare in futuro una propria bottega.
    Quanto al rapporto Maestro-Discepolo, basato essenzialmente su un rapporto di stima e fiducia reciproca, è sufficiente ricordare il seguente aneddoto: "Dicesi che stando Giotto ancor giovinetto con Cimabue, dipinse una volta in sul naso d’una figura che esso Cimabue avea fatta una mosca tanto naturale, che tornando il maestro per seguitare il lavoro, si rimise più d’una volta a cacciarla con mano pensando che fusse vera, prima che s’accorgesse dell’errore".
    In pratica tra la scuola-bottega e la scuola istituzionale c'è una sostanziale differenza:
    • nella prima, pena la sopravvivenza della bottega, il Maestro:
      • era impegnato a trasmettere la propria esperienza al discepolo;
      • doveva badare alla qualità ed alla quantità della produzione;
      • poteva scegliere i propri allievi tra coloro che chiedevano di lavorare nella Sua bottega;
      • aveva libertà di scelta sul programma lavorativo.
    • nella seconda, indipendente dal rendimento degli studenti:
      • l'esistenza della scuola è garantita dalla Istituzione;
      • lo stipendio del docente non corre alcun rischio.
  2. lezioni ex-cattedra distribuite inizialmente su CD-ROM e poi messe in rete. L'utilizzo del supporto digitale consente di:
    • sfruttare in pieno la multimedialità nella comunicazione;
    • di ascoltare la lezione nel proprio ambiente, lontano da distrazioni;
    • riascoltare la stessa lezione in momenti diversi;
    • utilizzare la lezione frontale unicamente per chiarire dubbi ed incertezze del singolo studente;
    E' indiscusso che, a differenza della scuola-bottega, nella scuola istituzionale:
    • il rapporto studenti/docente è comunque elevato;
    • nella lezione il docente non comunica un'esperienza personale;
    • manca la verifica di apprendimento in tempo reale;
    • la produzione dello studente è solo teorica;
  3. pubblicizzazione dei lavori svolti. Nella scuola-bottega il discepolo veniva gratificato non solo dall'approvazione del Maestro, ma anche da quanti ammiravano o acquistavano la produzione esposta in bottega, mentre nella scuola istituzionale il massimo della gratificazione è costituito da un voto del docente.
    Inizialmente, prima dell'arrivo di Internet, nel corso universitario gestito dal laboratorio, in occasione della prima sessione d'esami, veniva organizzata una mostra dei lavori ed un convegno, in cui ogni studente aveva modo di confrontarsi.
    Dal 1996, con l'attivazione del sito web del laboratorio, ogni studente disponeva di un proprio sito, gestito personalmente e liberamente, salvo il rispetto di alcune regole. Tale scelta aveva il vantaggio di:
    • consentire al docente un monitoraggio continuo del lavoro svolto dagli studenti;
    • favorire il coordinamento disciplinare;
    • avviare la costituzione del curriculum professionale su un proprio sito web;
    • pubblicizzare il lavoro svolto e, quindi, sollecitare l'orgoglio personale dello studente;
    • pubblicizzare il funzionamento della scuola;
    • rendere la scuola produttiva. Nel caso particolare del corso di "Rilievo dell'architettura", i lavori sono stati utilizzati per integrare la "carta dei Beni Culturali".
  4. incontri di verifica, trasmessi ed archiviati on-line, che, oltre a ratificare la pubblicità degli esami, preparava i futuri professionisti a presentare i propri progetti al pubblico.
  5. messa in rete dei risultati dell'attività di ricerca, con resoconto dei corsi di formazione e di tutte le attività connesse.