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1500: sviluppo

trasformazione

1700: cambiamento









Valutazione della Masseria


Più numerose, anche se contrastanti, sono le notizie che abbiamo per Castiglione nel 1656.
La masseria consisteva in 28 carri di difesa, 12 di portata e 5 di mezzana ed era in fitto a Pietro Zannetti per 1050 ducati annui.
Alla fine dei tre anni concordati lo Zannetti vi rinunziò, ma il principe non accettò la rinunzia, perché l’affittatore, a suo dire, aveva lasciato scadere i termini.
Inoltre, poiché riscontrò dei danni alla vigna, agli orti, chiese un risarcimento di 882 ducati.
Vi fu un processo e nel corso di esso Zannetti asserì di non poter pagare a causa della peste, la quale, secondo Zannetti, provocò la fuga di garzoni e di quei pochi rimasti era morta buona parte.
Il Principe fu di diverso parere, giudicando poco attendibili i testimoni prodotti dallo Zannetti.
Zannetti riuscì ad aggrapparsi ad una consuetudine, infatti l’8 maggio 1660 aveva comunicato ad un agente del principe la sua rinunzia all’affitto, secondo una antica consuetudine dei vecchi massari di Foggia, la quale consisteva nel poter rinunziare solo l’8 maggio, quando non piovesse e se la semina fosse infruttuosa.


BIBBLIOGRAFIA