In questa sezione si espongono i risultati e i procedimenti impiegati per conseguirli, di un esperimento
che trova le sue basi nel metodo Cappeler.
L’esperimento è stato ricondotto al caso normale
della fotogrammetria, considerando gli assi di presa paralleli e, in luogo dei disegni delle prospettive, delle fotografie
digitali. Con queste semplificazioni al metodo, che comunque non ne alterano i principi fondamentali, si riducono i tempi e si ottengono delle
prospettive più verosimili venendo meno gli errori dovuti alla soggettività del disegno.
Per simulare la montagna è stato preso come soggetto una
piramide a base quadrata
in plexiglas, con lato di 17,5cm e altezza pari a 14,5cm, alla quale sono stati messi
in evidenza gli spigoli, la perpendicolare alla base per il vertice e le diagonali della base.
Lo sfondo e il piano di appoggio sono stati rivestiti da fogli di carta quadrettata con modulo
di 1cm in modo da definire visivamente un sistema di riferimento assoluto e al contempo
di ricavare informazioni metriche per gli adattamenti da fare alle immagini in fase di restituzione.
Scopo dell'esperimento è quello di indagare sulla precisione del metodo e sulla qualità di effetto stereoscopico restituito, al
variare del rapporto Base/Distanza e a parità delle altre condizioni.
Lo studio tuttavia non può essere considerato molto attendibile dal punto di vista statistico in quanto considera un esiguo campione rappresentativo. |