Le origini di
Bitonto
sono remote e la sua storia plurimillenaria, come testimonia il suo nome,
di sicura origine prelatina e confrontato con Butua in area balcanica e
Bohotros in ambito illirico. La banale etimologia da Bonum totum (“tutto
buono”!) evidenzia, comunque, la feracità del territorio che accolse un
consistente popolamento già in età pre-protostorica: i primi insediamenti
antropici si concentrano lungo il torrente Tifre, la Lama di Macina, un
tempo ricca di acque, quindi nelle viciniori zone collinari o costiere in
località Primignano, Tauro, Torre del Carmine, Chiancarello, Quattro
Strade, Pere Rosse, Titolo. Tra i vari nuclei sparsi (ora anche a
Bellaveduta, Malnome, Selva di Città) alla fine del periodo
arcaico-classico sembra emergere quello situato nell’area dell’attuale
centro urbano, di cui testimonianza precipua è l’area necropolare, che ha
restituito numerosi corredi funerari (VI-III secolo a.C.). Coinvolta
nella guerra annibalica quale centro autonomo in grado di battere moneta
(fine III secolo a.C.), Bitonto entra nell’orbita di potere di Roma e,
come tutta la Peucezia, subisce le conseguenze della forte
destrutturazione socio-economica imposta dal governo romano: municipium.
Cartina e stradario
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