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La Veterana
La
chiesa dedicata a Santa Maria la Veterana, conosciuta
anche come " l'Annunziata" (denominazione
popolare) è ubicata nella periferia meridionale
di Bitetto. L'appellativo "veterana" da vetus
e vetere molto probabilmente sta a sottolineare l'anteriorità
dell'edificio alla cattedrale che gli Angioini dedicarono
a S. Maria l'Assunta e ad altre chiese mariane infra
ed exta moenia .Comunque lo stesso termine corrispondeva
anche al termine dialettale " v'trana" una
delle affezioni
esantematiche dei bambini che fra l'altro ogni anno
il 25 marzo, festa dell'Assunta, venivano affidati alla
protezione della Madonna tramite un rito propiziatorio.
Evidentemente la paura della malattia troverebbe una
probabile spiegazione e attesterebbe una sovrapposizione
di significati che sono stati modificati nel tempo.
I pochi studiosi che si sono occupati della storia costruttiva
della Veterana, quali Massari , Fazio ritengono che
essa risalga ai primi secoli del Cristianesimo e che
sia stata ampliata successivamente quasi della metà.
L. Mongiello, a sua volta, ritiene che il campanile
addossato alla facciata sia di età tardo romanica.
Nel 1982 Nicola Milano la definisce di stile romanico,
mentre Rosa Lorusso Romito, basandosi sugli studi delle
decorazioni pittoriche della stessa e dei risultati
degli scavi durante il restauro, la considera preromanica.
La chiesa, così come ci appare oggi, è
segnata da evidenti stratificazioni, segni di successivi
interventi di restauro o di trasformazioni.
Il luogo di culto mariano ha infatti subito nel tempo
alterne vicissitudini fra splendore e degrado. Michele
D'Elia la ricorda come " ricca di suggestioni,
con tutti quegli altari luccicanti d'oro
e muri
bianchi di calce fresca, da cui emergevano resti di
affreschi qua e là "ma la ritrova a distanza
di qualche anno quasi diroccata e squallida. I lavori
di restauro, conclusi nel 1972, portarono alla luce
cospicui brani pittorici a fresco stratificati e di
varia epoca, testimonianza di una decorazione che doveva
ricoprire tutte le pareti, comprese probabilmente quelle
esterne, la cui unica traccia è visibile in un
piccolo frammento di intonaco affrescato nell'angolo
a destra dell'ingresso principale.
L'abile operazione di recupero, tra l'altro, ha evidenziato
nei pilastri, che dividono la navata centrale dalle
due laterali, due fasi costruttive ben distinte, con
irrobustimento dei pilastri effettuato già entro
il XIV secolo, forse, per motivi statici in occasione
di un rifacimento delle volte a botte. In alcuni punti
sono ben visibili le sporgenze murarie dei pilastri
che si addossano a strutture preesistenti, inglobandole.
Durante i lavori dei primi anni Settanta, fu progettato
e costruito anche un nuovo altare maggiore, dal momento
che l'originario mancava, con una soluzione volta a
innestare un elemento inedito in un contesto ambientale
antico.
Fu portato a termine, brillantemente, anche il restauro
della statua rinascimentale, in pietra, della Madonna
con il Bambino, collocata nella nicchia al centro del
dossale ligneo. La chiesa fu riaperta al culto il 25
marzo 1972, festa dell'Annunciazione con la tradizionale
fiera di origine antichissima, un tempo momento di scambio
economico e culturale fra Bitetto e le contrade limitrofe
ma oggi oramai molto simile ad un settimanale mercato
rionale . Ulteriori interventi di restauro risalgono
al 1983 e 1986. (Cfr."la Veterana" di Bitetto
Regione Puglia CRSEC 1996 art. Luisa Palmisano)
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