PALAZZO DI CITTA'
Lo stemma della cittàCENNI STORICI SUL PROGETTO
Da ciò si può dunque intendere l'intenzione del comune
di far sorgere fabbriche accessorie ai lati e al di sopra del teatro, da
destinarsi agli usi consigliati dal progettista. Fu fatta riserva di nominare
due ingegneri che avrebbero avuto il compito di sovrintendere ai lavori
in assenza di Niccolini. Il quale si mise subito all'opera immaginando un
edificio che il Decurionato, dopo aver esaminato il progetto il 3 Aprile
1837, definì nobile e grandioso. Niccolini preventivò per il
progetto una spesa di quarantamila ducati e redasse una Memoria in cui ad
esempio precisava che la sala avrebbe potuto contenere 1200 persone sedute
e 1500 nelle serate di gran concorso.
Il Prospetto del teatro Piccinni
L'edificio, lungo 300 palmi e profondo 220, avrebbe avuto la parte mediana della facciata principale alta 68 palmi e larga 78. Previde di decorare la facciata con due ordini architettonici.
Quello inferiore alto 32 palmi e sostenuto da quattro colonne e due pilastri
estremi di ordine dorico; quello superiore di ordine ionico con sei pilastri
addossati al muro. Per le parti laterali scelse decorazioni a bugnato per
le parti inferiori che avrebbero avuto al centro due grandi portoni: uno
per ricevere i cocchi e l'altro per entrare in pubblico edificio con in
fondo un giardino. E' singolare come l'edificio si presentasse, nell'immaginazione
del progettista per lo più coincidente con quello effettivamente
realizzato.