La Chiesa di San Domenico, con l'annesso complesso conventuale
ora di proprietà pubblica, costituisce certamente, insieme alla Cattedrale
e alla Chiesa di S. Michele Arcangelo, uno dei monumenti di fede e di arte
più insigni della città di Ruvo. Questo lavoro di ricerca vuole mettere in risalto
le vicende costruttive, religiose, sociali e culturali che consentirono
ai Domenicani, giunti a Ruvo nella seconda metà
del XVI secolo, di avviare e portare a conclusione un grande impegno progettuale.
Da questa ricerca sono emerse molte situazioni ad oggi completamente sconosciute,
quali ad esempio, l'esistenza di una chiesa demolita nei primi decenni del
'700 per far posto all'attuale, assai più imponente, che assunse
anche un diverso orientamento planimetrico; oppure le vicende patrimoniali
del florido convento che poteva contare su numerosi immobili in città,
masserie e vaste estensioni di terreni coltivabili poi requisite a favore
del pubblico demanio. Un intreccio insomma tra storia civile e religiosa,
arte e devozione, economia e società attraverso il quale emerge l'immagine
di una Ruvo inedita e che merita di essere conosciuta. All'interno del tempio
vi sono opere d'arte di grande interesse, a cominciare dalla bella tela
della Madonna delle Grazie del napoletano Fabrizio Santafede e la Madonna
del Rosario di Alonso de Corduba. Infine nella sezione ''Appendice documentaria'' vi sono importanti documenti di grande
utilità anche per ulteriori ricerche.
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