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La città di Bari nel corso del tempo
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Intorno al II millennio a.C.:
All'età del bronzo appartengono i resti di un villaggio preistorico scoperti nel 1913 nel recinto di Santa Scolastica, vicino al porto.

Intorno al 1600 a.C.:
Fondazione del primo organismo sociale ad opera degli Illiri.

Dal secolo IV a.C. al secolo V d.C.:
Numerose fonti letterarie dell'antichità fanno menzione di Bari.

326 a.C.:
Sotto i consoli romani Petilio Libone e Papirio Cursore, Bari ottiene lo status di municipium cum suffragio, ovvero la possibilità di avere leggi e magistrati propri.

Dal 47 a.C.:
In base alla Lex Julia Municipalis, il municipio di Bari è retto da un corpo di magistrati e di decurioni o senatori, primo ceto della popolazione.

38 a.C.:
Il poeta romano Quinto Orazio Flacco, di passaggio a Bari, segnala la presenza di fortificazioni e la pescosità del suo mare.

Dal 476:
Con la caduta dell'Impero romano d'occidente, Bari è preda delle invasioni barbariche ed è occupata dai Goti.

554:
Al termine di una lunga guerra, Bisanzio, capitale dell'Impero romano d'oriente, caccia i Goti da Bari.

Secolo VIII:
Con i Longobardi arrivano le Consuetudines Barenses.
Tali raccolte di norme consuetudinarie, oggi conosciute attraverso le compilazioni dei secoli XII e XIII, ad opera dei giuristi Andrea e Sparano da Bari, regolano ogni aspetto della vita di Bari dall'alto medioevo fino all'introduzione, nell'Italia meridionale, dei codici napoleonici, risalenti ai primi anni del 1800.

841:
Gli arabi si stanziano stabilmente a Bari per trenta anni, fondandovi un emirato.

871:
Cessa la dominazione araba e Bari torna nelle mani dei bizantini.

1009 - 1018:
Il barese Melo organizza una rivolta dei «comuni» pugliesi, affiancati da mercenari normanni, contro la dominazione bizantina. L'esito finale sarà infelice.

1071:
I normanni, agli ordini di Roberto il Guiscardo, conquistano Bari dopo un lungo assedio, annettendola al ducato di Puglia e Calabria.

1087:
Mentre Bari è un «comune», retto dalle assemblee dei boni o noviliores homines, maggiorenti della città che si riuniscono in apposita curia, le reliquie di San Nicola sono condotte a Bari da pii ladri, meglio un gruppo di mercanti baresi.

1089:
Il papa Urbano II giunge a Bari per deporre le reliquie del Santo entro il sepolcro apprestato nella cripta della nascente basilica.
Comincia l'incessante pellegrinaggio da ogni parte del mondo cristiano; iniziano a celebrarsi da allora le grandi fiere di maggio e dicembre, che attirano a Bari mercanti di ogni nazionalità.

1095:
Pier l'Eremita predica a Bari la prima crociata.

1098:
Il papa Urbano II torna a Bari per tenere nella cripta della basilica un famoso concilio.

1156:
Il re di Sicilia Guglielmo il Malo, per punire i baresi che si erano ribellati alla sua autorità e gli avevano devastato il castello, distrusse Bari, lasciando in piedi soltanto gli edifici sacri.

1194:
Bari passa sotto lo scettro della dinastia sveva degli Hohenstaufen.

1282:
Bari è unita al regno di Napoli, sotto gli angioini.

1442:
Il regno di Napoli, e con esso Bari, cadono, sotto la dominazione aragonese.

1464:
Il re di Napoli, Ferdinando d'Aragona, dona Bari a Galeazzo Maria Sforza, figlio del duca di Milano, costituendola in ducato. Dal 1501 al 1524 è duchessa di Bari Isabella d'Aragona, vedova del duca di Milano, Gian Galeazzo Sforza. Dal 1524 al 1557, al governo del ducato subentra la figlia Bona Sforza, diventata regina di Polonia.

1535:
Introduzione della stampa in Puglia: proprio a Bari, nelle case di San Nicola, il tipografo francese Gilberto Nehou stampa il primo libro che si conosca.

1557:
Inizia per Bari l'età del vicereame: alla morte di Bona, la città torna a far parte del regno di Napoli, che, fin dal 1503, è passato sotto l'influenza spagnola ed è governato da un viceré, rappresentante del re di Spagna.

1656:
Una tremenda epidemia di peste colpisce la città, mietendo 12.000 vittime e lasciando in vita appena 6.000 persone.

1707 - 1734:
Insieme al regno di Napoli, Bari è nelle mani degli austriaci, che durante la guerra di successione spagnola hanno sottratto il reame all'imperatore Filippo V di Spagna.

1738:
A conclusione della guerra di successione polacca, con la pace di Vienna si formalizza il passaggio di Bari, facente parte del regno di Napoli, da Carlo VI d'Austria a Carlo III di Borbone, figlio di Filippo V di Spagna e di Elisabetta Farnese.

1759:
Carlo III lascia la corona di Napoli per assumere quella spagnola. Gli succede il figlio Ferdinando IV, posto sotto tutela a causa della minore età

1790:
Nasce l'idea del borgo: gli ingegneri Viti e Palenzia presentano il primo progetto che preveda un'ipotesi di espansione della città fuori le mura.

1798:
Il popolo minuto ottiene di partecipare all'amministrazione cittadina con dieci decurioni e un proprio sindaco (si hanno 30 decurioni e 3 sindaci).

1799:
Durante la breve vita della repubblica napoletana, Bari innalza l'albero della libertà e si dà un governo rivoluzionario, ma già in giugno l'ordine è ristabilito.

1806 - 1813:
L'imperatore Napoleone dichiara decaduti i Borboni, che si rifugiano in Sicilia, e mette sul trono del regno di Napoli suo fratello Giuseppe, che nel 1808 giunge in visita a Bari. Passando Giuseppe alla corona di Spagna, il suo posto è preso da Gioacchino Murat, che con decreto del 7 novembre 1808 proclama definitivamente Bari capitale della Provincia, sottraendo il privilegio a Trani. È la nascita del comune moderno.

1813:
È approvato il piano dell'architetto Gimma e il 25 aprile è posta la prima pietra del borgo murattiano.

1825 - 1860:
Dopo la morte di Murat, e sotto il governo dei successivi sovrani borbonici - Francesco I (1825-1830), Ferdinando II (1830-1859), Francesco II (1859-1860) -, Bari continua a prosperare sia per il numero degli abitanti che per crescita edilizia e opulenza economica.

1861 - 1870:
Con la unificazione nazionale del 1861, la crescita di Bari si accentua: in un solo decennio la popolazione passa da 34.000 a 50.000 abitanti circa.

La città murata

- Dopo l'anno Mille e il sacro furto la basilica di San Nicola è simbolo del progresso di Bari.

La città fuori le mura

- Mentre la cultura della città cambia radicalmente si procede alla costruzione del borgo.

- Il primo regolamento edilizio del borgo: i cosiddetti statuti murattiani.

L'espansione fascista

L'espansione senza crescita


La diocesi di Bari


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Ultimo aggiornamento:
18 Luglio 2001