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Gli avvenimenti importanti per la città di Bari nel secolo XIII: l'età sveva.

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Cultura
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Avvenimenti in Puglia
(e nel resto del mondo)
1208   Federico II di Svevia, a 14 anni, esce dalla minore età ed assume di persona il potere nel regno di Sicilia.
Non ama Bari e i baresi, ma ne conserva il primato tra le città pugliesi, nell'interesse generale del regno.
Federico appoggia più l'arcivescovado che la basilica di San Nicola. Tant'è che per il governo del regno si serve del gruppo di giuristi e teologi che fanno capo al capitolo: dal 1212 al 1238, logoteta (ministro delle finanze) del regno è Andrea da Bari.
  Durante il periodo svevo i quartieri (vicinia) di Bari sono circa venti, tutti di modeste dimensioni. Una quindicina di essi sono citati nei documenti, prendendo generalmente il nome dalla chiesa più prossima. Essi costituiscono dei vicinati di aggregazione sociale ed etnica.
Tuttavia sono sempre la basilica e la cattedrale i veri due poli religiosi e urbanistici. Il porto e il castello costituiscono la cerniera di tale struttura cittadina per la quale però l'espansione verso sud-est pone le premesse per un capovolgimento del fronte urbano.
1209
1223
  Federico concede (1209) e conferma (1210, 1212, 1223) all'arcivescovo di Bari, con facoltà di costruirvi, tutta la terra di proprietà regia tra il porto, le mura e il mercato dei cereali: è la zona a nord della porta vetus. Questo diritto conduce alla rivalutazione del mercato in concorrenza con la platea magna di San Nicola.
Seguiranno un progressivo riempimento e livellamento del terreno antistante il castello.
1218
1232
  Federico stipula trattati commerciali con Genova nel 1218 e con Pisa nel 1220, e conferma nel 1232 l'accordo stretto con Venezia nel 1175 da Guglielmo II: sono tutti atti che riguardano anche il porto di Bari.
Nel 1223 concede la protezione ai mercanti dálmati che operano a Bari.
Istituisce a Bari una delle sette grandi fiere del suo regno.
1222   Un atto regio distingue per la prima volta ufficialmente la divisione del territorio pugliese in:
Terra di Bari,
Capitanata,
Terra d'Otranto.
1223   Un atto notorio ci parla del plateaticum o diritto di mercato che la basilica percepisce su molti beni: si tratta delle merci trattate nella platea magna.
1229   In vari documenti si parla di operazioni finanziarie e fondiarie condotte dalla basilica di San Nicola: grosse somme prese a prestito e puntualmente restituite, e piccole somme date a prestito.
Appaiono contratti di enfiteusi aggiornata in materia edilizia (1229, 1252).
Di altre proprietà, case in città e terre fuori le mura, la basilica entra in possesso o per acquisto o per testamento.
1233
1240
  Federico fa ricostruire il vecchio castello normanno nello stile squadratoe geometrico, con funzioni di presidio militare, difesa del porto e suo limite occidentale, forse con un sistema di banchine e moli di cui però oggi non resta alcuna traccia.
Metà
sec.
XIII
  Sono testimoniate:
la porta vetus;
la porta castelli, che può essere la stessa vetus o una nuova più a nord, vicino al castello;
la porta di Santa Lucia, a est della vetus, che dà accesso al nuovo quartiere in formazione a sud della Giudecca.
Da quest'ultima porta procede l'ampliamento delle mura normanne.
2ª Metà
sec.
XIII
  Dopo la morte di Federico II l'asse di sviluppo di Bari è la Ruga Francigena, abitata da giudici: terreni e abitazioni lungo tale via crescono di valore.
All'interno delle mura si trovano le chiese di: Sant'Andrea de mare, San Gilio de mare (poco distante dalla precedente e soggetta a San Nicola), San Vito e Sant'Andrea (forse presso il porto), San Luca (presso San Giorgio), San Martino (presso il mercato di cereali e verdura), San Salvatore (già detta supra portum, forse l'odierna San Giacomo), San Sebastiano (che dipende da Ognissanti di Cuti); e i monasteri di: Santa Scolastica (che riceve donazioni), della SS. Trinità.
Fuori le mura troviamo le chiese di: Santa Barbara (che darà il nome ad una porta, presso vigne deserte), San Chirico e San Nicola de molinaris (con oliveti intorno), San Lazzaro (con annesso lebbrosario, riceve lasciti testamentari), San Leucio, San Matteo (tra le mura occidentali e San Cataldo), Sant'Andrea (presso vigne deserte e la via pubblica che va a Bitonto); e l'antico monastero di San Benedetto.
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Ultimo aggiornamento:
18 Luglio 2001