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Nato nel 1194, morto nel 1250, figlio di Enrico VI e di Costanza, figlia di Ruggero II di Sicilia, divenne, dopo la morte del padre, re di Sicilia (1198). Il papa Innocenzo III, suo tutore, favorì la sua elezione a re di Germania nel 1211-12, e Onorio III lo incoronò imperatore a Roma nel 1220, ma dal 1228 egli sostenne una lotta violenta contro i papi Gregorio IX e Innocenzo IV. Nel 1229, benché scomunicato, aveva condotto una crociata in Terra Santa e si era accordato con i musulmani per la restituzione di Gerusalemme dove fu incoronato il 18 marzo.
Egli si interessò più dell'Italia che della Germania. Volle regnarvi come monarca orientale, si circondò di sapienti cristiani, ebrei e arabi, si interessò di scienze, creando un serraglio, scrivendo un trattato sui falconi che è un autentico trattato di zoologia; riunì intorno a sé un harem e degli eunuchi; diede agli stati italiani che gli appartenevano un'importante legislazione (costituzioni di Melfi nel 1231, fondazione di una università statale a Napoli nel 1224); fece mostra in mille circostanze di una crudeltà esemplare.
Personaggio enigmatico, seducente, fu chiamato dai suoi contemporanei: «Stupor mundi et immutator mirabilis». Favorì una visione leggendaria della sua persona e della sua missione e fu trasfigurato nel mito di «Imperatore della fine del mondo», chiamato a restaurare l'età dell'oro sulla terra, mentre i suoi avversari lo identificavano con l'Anticristo.
Jacques Le Goff, La civiltà dell'Occidente medievale
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Ultimo aggiornamento: 18 Luglio 2001 |