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Gli avvenimenti importanti per la città di Bari nei secoli XIV e XV: l'età angioina e aragonese.

Anno Storia
militare
e politica
Storia
economica
e sociale
Storia
religiosa
Cultura
non scritta
Cultura
scritta
Avvenimenti in Puglia
(e nel resto del mondo)
????   Il re Carlo d'Angiò trasferisce la capitale del regno da Palermo a Napoli, sostituendo la classe dirigente normanno-sveva con nobili e funzionari francesi.
Rafforza in Terra di Bari il duro fiscalismo dell'ultimo trentennio svevo, soprattutto per esigenze militari, che impongono anche la ricostruzione e il rafforzamento di porti, castelli e mura.
1282   Con i vespri siciliani e la conseguente perdita della Sicilia, inizia una guerra ininterrotta fra angioini e aragonesi: la Puglia ne viene fiaccata.
La regione è impoverita dalla feudalità, non più tenuta a freno, e dal capitale finanziario straniero. L'agricoltura è allo stremo. Tale situazione permane anche sotto il regno di Carlo II.
Post
1300
  Si hanno conversioni in massa al cristianesimo degli abitanti della Giudecca: la basilica di San Nicola vede accrescere il suo prestigio attraverso le numerose donazioni.
Molti ex-ebrei (nel 1340, però, esiste ancora una sinagoga), da neofiti diventano anche canonici del duomo o della basilica. La svolta è segnalata dal fatto che la via principale del quartiere, una volta chiamata Iudeca, diventa Ruga nova o Ruga neophitorum.
  I vicinia di Bari raddoppiano rispetto al periodo svevo, diminuendo di dimensioni, nonostante l'allargamento delle mura: il tessuto sociale subisce un progressivo sgretolamento.
Alcuni quartieri prendono il nome da famiglie o persone, altri rioni oppure le loro vie hanno una connotazione artigiana.
I documenti testimoniano la presenza di numerose case dirute, mentre pochi sono gli atti di vendita. I prezzi sono in salita soprattutto nel quartiere ebraico (tra la cattedrale, Pietramala e sant'Angelo de Bambacara) che, dalla posizione periferica del secolo XIII, si trova ora al centro dell'espansione urbana, nonostante la fase recessiva.
Orti sono segnalati in loco fossati, vicino le mura quindi, ma anche in città, dove si conservano olio e vino.
  Sia la basilica di San Nicola sia i privati cittadini adottano un sistema di coltivazione per mezzo di amministratori o di società con privati.
1317   Un trattato commerciale concede privilegi di tipo monopolistico a favore della repubblica veneta. È l'atto con il quale Roberto d'Angiò, indebitatosi con le banche settentrionali, consegna definitivamente la vita commerciale del regno nelle mani dei veneziani.

metà
sec.
XIV
  La crescente insicurezza della vita nelle campagne porta a:
il fenomeno dei villaggi deserti;
l'estendersi della pastorizia e l'impoverimento delle colture;
l'inurbamento senza crescita, a causa della decadenza demografica generale della regione.
  Bari estende la sua area urbana, ma lasciando ampi vuoti nella trama edilizia, occupati da orti e giardini.
1345
1382
Durante il regno di Giovanna I, Bari è il teatro di assedi, saccheggi e rivolte.
1399 Re Ladislao d'Angiò-Durazzo entra in Bari e concede privilegi e immunità, confermati poi da Giovanna II.
1430 Giovanna II infeuda Bari a Jacopo Caldera, che diventa duca di Bari e Bitonto.
1442   Alfonso I d'Aragona sale al trono di Napoli.
Bari diventa un centro di resistenza angioina contro gli aragonesi.
Il successore di Alfonso, Ferdinando I pacificherà la regione, accogliendo Bari nel demanio regio.
1451   La basilica di San Nicola è costretta a chiedere al re e al papa Niccolò V l'autorizzazione a fare questue nella regione. È questo il sintomo della decadenza di Bari.
Le attività edilizie, produttive e commerciali sono rallentate. La mobilità sociale è poco rilevante. Il suburbio si restringe.
  Il perimetro urbano raggiunto alla metà del secolo XIV rimarrà inalterato fino al secolo XIX.
1463   Ferdinando concede nuovi privilegi commerciali a Venezia per esigenze finanziarie. In realtà gli interessi del regno aragonese si spostano verso la penisola iberica e il Mediterraneo occidentale. Venezia ne approfitta, occupando Trani e Monopoli, mentre i Turchi ottomani nel 1480 conquistano e saccheggiano Otranto.
1464 Ferdinando reinfeuda Bari al duca Filippo, figlio di Francesco Sforza duca di Milano, e poi a Ludovico il Moro.
    Con gli ultimi sovrani aragonesi (Alfonso II, Ferdinando II, Federico I) la Puglia è coinvolta nella guerra contro Carlo VIII, re di Francia.
Bari resta feudo sforzesco.
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Ultimo aggiornamento:
18 Luglio 2001