LA GRAVE
I greci del basso Mediterraneo chiamavano gli antri rocciosi
Grabe, da cui deriverebbe il termine grave usato nelle regioni dell'Italia
Meridionale. La Grave di Castellana si presenta con la sua bocca quadrangolare
che si allarga paurosamente fino a 62 metri di profondità.
Nel correre dei millenni le acque meteoriche, entrando nelle fessure della massa rocciosa assecondate dallo scorrere di un fiume sotterraneo hanno provocato l'erosione ed il lento sfaldamento della crosta rocciosa che costituiva l'arco naturale della volta, facendolo crollare, ecco perché oggi dall'interno si può ammirare l'azzurro del cielo. Il materiale calcareo precipitato ha dato origine a gigantesche colonne di alabastro ed a gruppi di stalattiti che si ergono maestosi nella caverna. Il visitatore che scende nella Grave rimane incantato davanti al fascio di luce che penetra dal finestrone quadrangolare. Sulle pareti rocciose stupende concrezioni cristalline, rilievi di alabastro ricoperti a tratti di muschio creano uno sfondo policromo di incomparabile bellezza naturale e strane figure tra le quali l'immagine di Cristo. La Grave nel suo insieme rappresenta la porta d'ingresso e la caverna più grande delle grotte.
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