La stereofotogrammetria

La stereofotogrammetria consente di rilevare le misure di un oggetto dalla sua immagine fotografica. Essa consiste nel fotografare da due punti distinti l'oggetto, nel ricostruire l'immagine fotografica tridimensionale nella scala desiderata e nel misurarla secondo le indicazioni fornite dall'utente.
Per eseguire tali misure, si ricorre a semplici relazioni, che legano tra loro le coordinate dei punti nei riferimenti dei due fotogrammi e quelle spaziali del corrispondente punto reale.
Tali relazioni si ricavano in base alla similitudine dei triangoli tratteggiati:

dove:
c = distanza principale, cioè la distanza tra l'obiettivo e la pellicola sensibile;
b = la "base", cioè la distanza tra i due punti di ripresa;
x, y = coordinate spaziali;
x', y' = coordinate nei riferimenti dei fotogrammi.

Si procede in questo modo: si osservano i due fotogrammi con uno stereoscopio e facendo uso di una riga millimetrata, si misurano, per ogni punto, le due coppie di coordinate sui fotogrammi. Tali coordinate sono determinate fissando su ciascun fotogramma un riferimento con origine nel punto principale - definito come il punto in cui l'asse ottico, diretto perpendicolarmente alla superficie sensibile, incontra la superficie stessa; successivamente, tramite queste coordinate, con riferimento alle susscritte formule, si ricavano le coordinate spaziali.
E' necessario, pertanto, rispettare alcune condizioni, per poter rilevare una misura dall'immagine fotografica.
Per fissare le due prospettive è possibile utilizzare una o due macchine fotografiche o una camera metrica, ma è importante che sia:
- sufficientemente piana la superficie sensibile;
- noto, rispetto ad essa, l'orientamento dell'asse ottico dell'obiettivo;
- individuato il punto intersezione di detto asse con la superficie stessa;
- visibile, su ogni fotogramma, il sistema di riferimento avente come origine il punto principale;
- nota, rispetto ad un riferimento assoluto, la posizione del centro di proiezione di una delle macchine fotografiche e, quindi, l'orientamento del relativo asse ottico;
- nota la posizione del centro di proiezione, reciprocamente di una macchina rispetto all'altra;
- nota la base, cioè la distanza fra i centri di proiezione.
E' importante, inoltre, per una corretta misura da una coppia di fotogrammi, che il rapporto, tra la distanza dei 2 punti di ripresa e quella tra l'oggetto da fotografare e l'obiettivo, sia compreso tra 1/5 e 1/20. Tale rapporto è legato al fatto che la distanza interpupilare è circa 6-7 cm e la distanza tra punti corrispondenti, sotto lo stereoscopio, si aggira intorno a 24-25 cm.