Lo stereoscopio
E' uno strumento, che consente la visione
stereoscopica indiretta, cioè permette di osservare una coppia
di fotogrammi, ottenuti fotografando un oggetto da due distinti punti di
vista, dando dell'oggetto fotografato un'immagine tridimensionale. Gli stereoscopi
mirano essenzialmente a dirigere gli assi ottici degli occhi nei punti corrispondenti
della coppia di fotogrammi.
Comunemente adottato in fotogrammetria è lo "stereoscopio a
specchi". Esso è costituito:
- da una coppia di lenti, aventi la funzione di mettere a fuoco l'immagine
e rendere paralleli gli assi ottici degli occhi,
- da due coppie di specchi, destinati a variarne la distanza interpupillare
dell'osservatore.
L'effetto di profondità o "sensazione di rilievo", ottenibile
con lo stereoscopio, aumenta, essenzialmente, con la distanza
tra i punti di ripresa fotografica e, a parità di ripresa, con
l'ingrandimento della coppia di immagini.
E' necessario posizionare, sotto lo stereoscopio, i fotogrammi con lo stesso
orientamento che avevano al momento della ripresa. Per fare ciò è
sufficiente:
- stampare per intero i due fotogrammi;
- determinarne il centro (punto principale) mediante l'intersezione delle
diagonali;
- individuare su ciascun fotogramma il punto corrispondente al centro dell'altro
fotogramma;
- allineare i punti ottenuti secondo una direzione parallela alla congiungente
i centri ottici delle lenti.
La distanza fra i punti corrispondenti è una caratteristica dello
sterescopio, ma generalmente si aggira intorno a 24-25 cm in modo da consentire
l'osservazione di fotogrammi 23x23cm.
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