La dominazione Normanna
Alla fine dell’XI sec., i normanni guidati da Roberto il Guiscardo, diventano padroni della
Puglia, e il più evidente cambiamento nell’organizzazione politica e sociale del territorio fu
il feudalesimo, con il conseguente mutamento dell’assetto della proprietà privata.
A quel tempo, il territorio ed il Castello di Sannicandro facevano parte della contea di
Montescaglioso, donazione fatta dalla contessa Emma d’Altavilla al monastero di S. Michele
Arcangelo, come testimoniano i numerosi documenti relativi alla consegna delle decime elargite
affinché si provvedesse alla nomina di un cappellano per la cappella dedicata a S. Nicola,
situata all’interno del Castello.
Nel corso del XII secolo il castello fu interessato da una totale ristrutturazione, forse
anche attuata in diversi momenti, che portò alla definizione di un organico complesso,
meglio munito del precedente e degno di costituire la dimora di un feudatario.
Tale ipotesi è confermata da molti documenti pervenuti da cui si evidenzia indirettamente
l'importanza che lentamente la baronia andava assumendo; cosi ad esempio, nel 1187,
quando fu bandita la crociata guidata da Guglielmo II, la baronia di Sannicandro fu tenuta
a fornire ben 20 militi di demanio: essa era, quindi, feudo di demanio di prim'ordine.
Il castello doveva contenere diverse fabbriche tra cui anche una chiesa, come documentato
in un diploma dell’agosto 1146, col quale Ruggero II d'Altavilla conferma al monastero di
Montescaglioso la donazione della chiesa stessa.
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