Introduzione Storica

Evoluzione del
Fortilizio
Il Castello Restauro Interventi Destinazione Scavi Archeologici

Dalla necropoli alla fortificazione bizantina

Pianta

Le prime notizie scritte, sufficientemente attendibili, sul casale e sul Castello di Sannicandro, risalgono ai primi anni dell’infeudamento normanno in Puglia, ma, già nel 1900, il prof. G. Scalera, nella sua pubblicazione “Notizie storiche sulla terra di S. Nicandro di Bari”, sosteneva che le origini di questo insediamento, risalissero ben oltre il XII secolo.
Ritrovamenti archeologici nell'ala Nord

Oggi, anche alla luce degli scavi effettuati all’interno del castello, che hanno riportato alla luce una notevole quantità di materiale ceramico e numismatico, si dimostra la presenza di un insediamento o, al limite, di una necropoli, risalente all’VIII sec. a.C.



Lo Scalera ha ipotizzato la presenza di un insediamento, nel territorio sannicandrese, in età precedente l’arrivo di colonizzatori greci nell’antica Peucezia (VII sec. a.C.), il quale dovrebbe essere l’antica Mezardo, che, in dialetto appulo, significa “terra fertilissima”.

La stessa sarebbe divenuta, successivamente, con la fortificazione effettuata durante la dominazione longobarda, la località Castel Mezardo, ricordo medievale dell’antico casale preesistente, nell’agro sannicandrese, al tempo della famosa città della Magna Grecia.

Dopo le devastazioni causate dalla guerra greco-gotica e l’invasione dei Longobardi nel VI sec., Mezardo passò sotto il castaldato di Bari e i Longobardi, nel 585 d.C., vi costruirono un castello con funzioni militari.

Verso la metà del VII sec., l’imperatore bizantino Costante II, sbarcato a Taranto, iniziò una marcia di saccheggi e di distruzioni per sradicare il dominio longobardo dalle province, e fra i tanti paesi colpiti, anche Castel Mezardo fu ridotto in macerie.

Nell’VIII sec. d.C., la tradizione racconta che alcuni monaci basiliani, sfuggiti alle persecuzioni iconoclaste, si fermarono nei pressi del luogo dove sorgeva Castel Mezardo, e vi costruirono un eremo dedicato a San Nicandro di Mira, che divenne il nome del nuovo villaggio.

Nel 916, lo stratega bizantino Niccolò Piccingli fece costruire, sulla collina di Sannicandro, una fortificazione come osservatorio militare, per annunziare eventuali invasioni da parte dei saraceni stanziati a Taranto.

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Soranno Nunzia Samanta
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