Le vicende architettoniche del piano superiore sono purtroppo molto poco
ricostruibili dall'analisi odierna. A questo livello, del castelletto
eretto nel 1440 non rimane alcuna traccia dopo la distruzione avvenuta
alla morte del suo costruttore. Le vestigia più antiche sono quelle
settecentesche che costituiscono tutt'ora il portale d'accesso al
belvedere. Trasformato e usato come piazza d'armi esso deve avere subito
diverse trasformazioni, tuttavia, confrontando lo stato dei luoghi
rinvenuto al momento delle indagini con la descrizione contenuta nel
verbale di consegna al Sindaco della città nel 1847 ci si rende conto che
la situazione doveva essere quella attuale.
La bassa facciata, articolata come un proscenio teatrale, è aperta da un ampio portale
archivoltato,fiancheggiato da due plinti poco aggettanti, su cui poggiano due robuste
cornici mistilinee. Queste profilano due lapidi recanti lunghe iscrizioni.
La tozza facciata, con i suoi rialzi centinati in corrispondenza delle lapidi, dà proprio
l'impressione di essere nata per enfatizzare le due iscrizioni, delle quali il suo
riassetto può essere considerato contemporaneo.
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