...Gli Affreschi del Palazzo Ducale di Martina Franca
SALA DELL'ARCADIA
Francesco III ripreso in un cortese gesto d'invito alla sua consorte; La famiglia Cracciolo;
L’arcadia, come movimento, rappresenta l’insofferenza nei confronti dell’arte e della cultura barocca, il bisogno di un rifugio e di una certezza rispetto alla civiltà del Seicento. Tale desiderio di fuga si concretizza nel sogno di una idilliaca e favolosa età dell’oro, un modo semplice, chiaro, spontaneo, sia spiritualmente che linguisticamente, un mitico paesaggio irreale fatto di pastori e pastorelle, di amore e di poesia. Alla tentazione di credere e di vivere effettivamente fuori dal tempo, in un’atmosfera innocente e felice, lontana dai tumulti della vita di ogni giorno, cedono alti prelati della curia romana, dame e cavalieri, giuristi ed avvocati, medici e scienziati, oltre che poeti e uomini di lettere. Proprio grazie a questo sottofondo spirituale, questa istruzione accademica divenne un fenomeno nazionale, si estese dalle alpi alla Sicilia con incredibile rapidità, mediante le cosiddette colonie fondate nelle varie città della penisola, e così continuò a raccogliere successo e lodi per buona parte del secolo XVIII in Italia ed in tutta Europa. Martina Franca ed i suoi duchi non sfuggirono al fascino dell’Arcadia e al desiderio di farsi ritrarre nelle pose tipiche di quel contesto culturale, appena fuori dalle mura del loro "feudo", circondati dai loro accompagnatori e da pastorelli dalle vesti assai pregiate (ed irreali). La sala dell’arcadia è proprio questo ripudio di esterni, di scene naturali di grandi armonia, ma il suo significato simbolico dovrebbe superare l’effimera imitazione di una moda letteraria che può anche apparire linguida e svenevole o, per lo meno, non degna portatrice di quei valori morali, che il Carella aveva rappresentato nelle altre sale per costituire un invito da parte del duca Francesco III, il più importante protagonista dell’intera scena, ad abbandonarsi al contatto con la natura e ad accettare i suoi insegnamenti che rendono gli uomini liberi e felici, uguali fra loro, secondo il più innovativo spirito illuministico e rousseauiano.