Nel 1776, quando ormai era chiaro che il completamento
architettonico del Palazzo Ducale non sarebbe mai stato portato a termine, il
duca Francesco III commissionò a Domenico Carella (Francavilla 1721-Martina
1813) la decorazione pittorica di diversi ambienti della gigantesca residenza,
fra cui tre grandi sale del cosiddetto appartamento reale. Carella era in quegli anni un artista conosciuto e apprezzato
in tutta la provincia. Carella esegue i dipinti a tempera , tecnica molto
usata all’epoca per pitture parietali, al posto dell’affresco, procedimento
laborioso e con effetti cromatici distanti dai gusti del momento.
Gli ambienti del Palazzo Ducale decorati dal Carella sono: le
tre grandi sale, l’ingresso e la cappella situati al piano terreno.
Le tre grandi sale del
piano nobile sono quelle che si distinguono dagli altri ambienti per la
ricchezza e la qualità dei dipinti.
Francesco III intervenne personalmente nella scelta dei temi
delle tre stanze che tuttora costituiscono la motivazione della loro
denominazione: Sala della Bibbia, Sala del Mito o delle Metamorfosi , Sala
dell’Arcadia.
La lontananza o addirittura la contrapposizione dei motivi è
soltanto apparente, in quanto gli episodi narrati nelle tre sale sono
strettamente collegati da una chiave di lettura di tipo allegorico, che una
volta decifrata, si presenta come un discorso estremamente coerente volto a
celebrare le "virtù" e le glorie della casa ducale dei Caracciolo.
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