Ogni spazio murario della sala è completamente rivestito di spunti decorativi, scenografie illusionistiche che
riproducono strutture architettoniche quali archi, cornici, logge ; ogni particolare è sottolineato da colori tenui
e ricorrenti : i rosa, i seppia, gli ocra, i gialli ed i verdi chiari ; in qualche intermezzo tra un cartiglio ed un
clipeo, spiccano riproduzioni fittizie di puttini scolpiti con le loro ghirlande fitofloreali dagli spessori e dai
volti marmorei, che vanno ad incorniciare ritratti monocolori di dame. La presenza di questi “quadri nel quadro” la si
può notare anche nel grande affresco sulla parete sinistra, dove, appeso ad un pilastro decorato, vi è un ritratto di
uomo anziano, probabilmente un antenato dei Caracciolo, raffigurato di profilo.
Attraverso la decorazione di queste sale, ossia grazie al pennello ed ai colori del Carella, che, con questo ciclo,
legò ai posteri gran parte del suo nome e della sua fama, il destino storico dei Caracciolo si sottraeva alla
inevitabile decadenza ed oblio e restava per secoli impresso nella memoria visiva della cittadinanza locale.
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