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L'AREA PRESBITERIALE DELLA BASILICA
 PALEOCRISTIANA-ALTOMEDIEVALE

 

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Assetto finale del presbiterio (età altomedievale): il pavimento a tasselli a lastre calcaree nasconde il piano precedente.

Planimetria dell'area presbiteriale dopo lo smontaggio del pavimento sopraelevato: evidenti i resti della prima (A) e della seconda (B) recinzione e i restauri altomedievali (C) del mosaico paleocristiano.

 

Siamo entrati nell'antica chiesa scoperta nel sottosuolo della Cattedrale romanica dalla parte opposta a quella dell'ingresso. Ci troviamo, infatti, nell'area destinata ai celebranti, ossia nel presbiterio. L'area presenta varie fasi nell'arco di vita della basilica, visibili nei rifacimenti pavimentali e in una serie di modifiche strutturali. L'originaria pavimentazione a mosaico policromo (età paleocristiana) in cui spiccano le due figure di pavoni nell'atto di cibarsi da un tralcio vegetale che fuoriesce dal vaso rituale, è stata, infatti, restaurata (età altomedievale) con l'impiego di grandi tasselli e di lastre calcaree; inoltre, sono evidenti i resti di una prima recinzione dell'area, realizzata per isolarla dalla zona destinata ai fedeli. Nell'assetto finale, il presbiterio risultava sopraelevato, pavimentato con grandi tasselli e lastre di pietra e delimitato da una seconda recinzione, formata da due muri separati da gradini: Quest'ultimo piano pavimentale è stato smontato per evidenziare il pavimento musivo più antico.