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La decodificazione
dei simboli scolpiti sui capitelli delle cripte rappresenta la
"chiave di volta" della comprensione del messaggio che
attraverso di essi si voleva venisse trasmesso al popolo. La decorazione di tutti i 30 capitelli della cripta di San Valentino è impostata secondo uno schema unitario, uno stile corinzio semplificato con otto foglie massicce,per la maggior parte non intagliate, che si arricciano scoprendo la campana leggermente liscia e bombata. Maschere umane a bassissimo rilievo ed animali reali o fantastici (babbuini, cinghiali, aquile) sembrano adagiarsi sulle foglie mentre cacciatori dalle lunghe lance, cavalieri e centauri si rincorrono tra loro. Un musulmano, un leontocentauro ed un gallo: tre storie simboliche raccontano il medioevo. Tra i capitelli della cripta della cattedrale di Bitonto tre in particolare le paure che turbavano l'uomo medievale. Si tratta dei così detti capitelli del Musulmano, del leontocentauro e del gallo: un umano, un mostro ed un animale. L'orientale, il Musulmano,
è abbigliato con un paio di pantaloni "alla turca", in mano
porta un solido bastone ed è riprodotto nell'azione di domare un leone.
Il capitello del leontocentauro invece rappresenta questo mostro a metà strada tra un uomo ed un leone,che tiene in mano la sua stessa coda che termina con una palma intrecciata ad un'altra speculare. I tratti del suo viso, dagli occhi esageratamente grandi, richiamano le raffigurazioni tipiche dell'atre mesopotamica. Ciò porterebbe ad ipotizzare la lettura di questo capitello in maniera differente: la capacità "di vedere" proviene dall'Oriente (grandi occhi del leontocentauro "mesopotamico"): sta al cristiano cogliere la sapienza della nuova religione (mani del mostro che afferrano la sua stessa coda) Il
capitello del gallo e del gallo-basilisco
infine mostra questo animale, tanto caro alla rappresentazione europea, a
quella africana ed asiatica ed anche alla Puglia. Per tutto il primo
millennio cristiano esso ha conservato il carattere di uccello portatore
della luce, ereditato da tempi e popoli molto antichi, tuttavia nella
cripta bitontina esistono ben due capitelli raffiguranti dei galli: quello
appena citato ed un secondo in cui l'animale viene raffigurato con la
parte inferiore del corpo da leone e da basilisco accoppiati. Come
spiegare questa ripetizione del medesimo soggetto?
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