L'interno
conserva gli elementi romanici originali che gli donano un aspetto
austero ma armonioso. La pianta, a croce latina con tre absidi
semicircolari, è divisa da colonne
e arcate
sulle quali corrono i matronei.
La navata centrale e il transetto sono coperti da una travatura
policroma, mentre le laterali da volte a botte.
Sul lato destro sono collocati un pergamo
composto con i frammenti dell'antico altare
maggiore e un prezioso ambone
realizzato nel 1229 da Nicolaus, il maestro che eresse anche il
campanile di Trani.
Ha contribuito, alla fama dell'opera, la
lastra triangolare
sul fianco che chiude la scala con quattro tozze figure su diversi
livelli, nelle quali si sono voluti riconoscere Federico II e altri
personaggi della corte sveva. Di notevole pregio anche il pulpito
marmoreo,
portato a termine da Gualtiero da Foggia nel 1240. Di forma quadrata, fu
assemblato nel XVII secolo con frammenti scultorei di qualità
nettamente superiore alle lastre dell'ambone, decorato con motivi
ornamentali in nero su fondo dorato raffiguranti un'aquila che si
alterna ad un rosone.
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