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Geografia:
LE GROTTE
Le "grotte " costituirono il riparo naturale degli uomini preistorici.
Scavi archeologici, hanno portato alla luce una vasta gamma di
oggetti primitivi, permettendo di stabilire sia l'età, sia il grado
di civiltà delle popolazioni che si servirono di quei semplici rifugi
sottoroccia come abitazione. La successione di strati sovrapposti nei depositi
di riempimento delle grotte, ha consentito attendibili riferimenti cronologici
sul popolamento trogloditico, in relazione allo sviluppo della
civiltà primitiva; i vari caratteri della fauna fossile hanno permesso la
formulazione d'importanti teorie sulle condizioni fitoclimatiche ambientali
del Quaternario, periodo che segna la comparsa dell'uomo sulla terra.
A metà del Paleolitico, l'uomo primitivo s'insediò stabilmente nelle caverne,
scheggiando la dura pietra silicea (selce) per ottenere oggetti d'uso comune
(raschiatoi, lame, ecc ... ).
Al tardo paleolitico, risalgono le decorazioni murali delle grotte,
costituite da incisioni e pitture policrome di figure d'animali.
Continua nel Mesolitico e soprattutto nel Neolitico, la presenza dell'uomo nelle
caverne; all'uso di oggetti litici, si aggiunge quello di vasi d'argilla di rosso impasto.
Le grotte dei Serrone, a sud di Bitonto e quelle della contrada di Camporese che,
all'altezza di circa un centinaio di metri, dominano da nord-ovest l'alveo del
torrente, oltre che confermare la presenza dell'uomo nelle caverne,
sono state considerate come le sedi della prima popolazione aborigena, presente
nel territorio molti secoli prima che sorgesse la città.
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Ingresso
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