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IL TRAMONTO DEL
PERIODO ROMANICO


Il declino della cultura romanica pugliese prende avvio dalla crisi che investe la regione al passaggio dalla dinastia normanna a quella sveva; possiamo definire questo periodo come il più oscuro della nostra storia artistica, sia per la mancanza di documenti, sia perché le costruzioni di questi anni sono state facilmente confuse con l'età federiciana. Tuttavia, in quest'epoca si registrano le estreme fasi costruttive delle prestigiose cattedrali di Bari, Troia e Trani. Da non sottovalutare comunque sono le costruzioni minori che preparano il terreno alla maturazione dei presupposti artistici stabiliti nei tempi più propizi di Federico II; è la terza fase della scultura romanica in Puglia che si sviluppa contemporaneamente alle prime correnti gotiche oltremontane, caratterizzate da una carica di naturalismo e di espressività. Torna alla ribalta il tema delle decorazioni che aveva invaso le fabbriche dell' XI e XIII secolo; ornarnenti intorno alle finestre, portali, cornicioni, rosoni monumentali, finestre absidali incorniciate da immagini di creature tra colonne ed archivolti, e all'interno, arredi, pulpiti, troni e cibori. Entrano a far parte in questo quadro, tra il XIII ed il XIV secolo, le opere di restauro e di realizzazione di edifici come le cattedrali di Ruvo, Giovinazzo, Altamura, Conversano e Bitetto, che ricalcano le caratteristiche dei periodo romanico sia nella struttura che nella tecnica costruttiva. Solo la forte volontà di Carlo II d'Angiò e l'opera degli ordini mendicanti avrebbero avuto ragione di uno stile che esprimeva il sentimento di libertà ed indipendenza di un popolo ed il legame della città con un glorioso passato.


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Politecnico di Bari Corso di Laurea in Ingegneria Edile / Rilevamento Fotogrammetrico dell'Architettura A.A.2002 / 2003