Domenico Antonio Santoro, sposato con donna Teresa Sifoli di Trani, ebbe due figlie, Geronima ed Antonia, le quali sposarono rispettivamente: Domenico de Lena e Giuseppe Padula.
L’ 8 ottobre 1761 venne redatto un atto notarile dal notaio Tommaso Antonio Schiavone, mediante il quale furono divisi i locali di palazzo Santoro fra le due sorelle Antonia e Geronima, alle quali furono assegnati rispettivamente il primo ed il secondo piano del palazzo; da questo momento in poi infatti Palazzo Santoro sarà appellato: Palazzo Santoro Padula-Appio.
Il primo piano del palazzo, da questo momento in poi apparterrà alla famiglia Padula ed ancora oggi la suddetta famiglia può vantare il possesso di una porzione dello storico manufatto, essendosi così evoluti gli eventi: dal matrimonio di Antonia Santoro con Giuseppe Padula, avvocato, nacquero più figli dei quali il primogenito Raffaele ereditò l’appartamento dei genitori al primo piano.
A sua volta Raffaele Padula ebbe due figli, Laura e Domenico ed a questi lasciò il possesso della proprietà, dividendola in parti uguali.
Infatti l’appartamento al primo piano fu diviso probabilmente nella metà del 1800: da allora l’appartamento ricavato da questo frazionamento e posizionato sulla destra del pianerottolo, divenne proprietà di Domenico Padula, quello a sinistra di Laura Padula.
Laura con un atto notarile di successione del 1884 fece a sua volta erede il nipote Raffaele Padula, nonno di Antonio, l’attuale proprietario dell’appartamento al primo piano e dotato di giardino privato. Domenico Padula invece sposando una Giordano ebbe una figlia che chiamò Imma e che poi sposò uno degli Annunziata che ancora oggi possiedono l’appartamento localizzato sulla destra del pianerottolo del primo piano.
Mentre il primo piano di palazzo Santoro, oggi è ancora proprietà dei discendenti della nobile ed illustre famiglia materana, altrettanto non si può dire delle sorti del secondo piano del nobile palazzo, che oggi, invece, è posseduto da un altrettanto prestigiosa famiglia, ma non discendente dal blasonato casato.
Infatti Geronima Santoro sposando Domenico de Lena, nel primo quarantennio del 1700, ebbe una figlia che chiamò Maddalena e che sposò a sua volta il dott. Claudio Appio. Da questa unione nacque Francesco Paolo Appio, che sposando Anna Gattini (nobil donna materana) in quanto appartenente ad una delle casate più illustri della città, ebbe un figlio che chiamò Enrico Appio.
Enrico Appio sposò Marianna Palummo ed ebbe un figlio che chiamò come il padre, Francesco, che in data 12 dicembre 1905, vendette al giudice Cesare Bronzini il secondo piano del palazzo, poi ereditato dai suoi discendenti.
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