Raccolta di documenti
Documento - 3 -
1740, luglio 8, Ruvo
Contratto tra i padri Domenicani di Ruvo e mastro Michele dell'Oglio di
Andria per la realizzazione dei mattoni occorrenti per la copertura a volta
della nuova chiesa del SS.mo Rosario.
Originale : SAST, Notaio Giuseppe Simia, prot. 398, f. 71v-74v.
Conventio inter venerabilem conventum S.mi Rosarij Ordinis Praedicatorum
civitatis Ruborum ex una et magistrum Michaelem dell'Oglio civitatis Andriae
ex altera. Ut infra.
Die octava mensis julii, millesimo septingentesimo quadragesimo, tertia
indictione et in civitate Ruborum regnante etc.
Quo praedicto die, nella nostra presenza personalmente costituti lo R. Padre
Lettore Fra' Domenico Cyani Passari, e lo R. Padre Lettore Fra' Giuseppe
de Silvestris, Padri di Conseglio, e Deputati, ad hunc actum, dal Venerabile
Convento del S.mo Rosario dell'Ordine de Predicatori di questa Città
di Ruvo, come da Conseglio copia del quale, originalmente, si dovrà
collegare nel presente atto al quale consentendono, primieramente, in Noi
à quest'atto solamente in nome, e parte d'esso Venerabile Convento,
e per lo convento predetto e di lui R.R. Padri presenti, e successivamente
futuri nel medesimo da una parte.
E mastro Michele dell'Oglio della Città d'Andria, in quest'atto in
Ruvo, a noi ben noti parimente agente, ed interveniente alle cose infrascritte
per se, suoi eredi, e successori dall'altra parte. Dette parti rispettivamente,
nelli sudetti respettivi nomi, spontaneamente avanti a noi anno asserito,
e dichiarato, essere li medesimi trà essi loro essere venuti all'infrascritto
trattato, e convenzione. Che detto Mastro Michele dell'Oglio siasi obligato,
conferme promette, e s'obliga lavorare, e cuocere tutta quella quantità,
e numero di mattoni ci bisognaranno per formare, e fare l'intera lamia della
nuova Chiesa di Esso Venerabile Convento del S.mo Rosario dell'Ordine de
Predicatori di questa predetta Città di Ruvo. Quale lamia di mattoni
dovrà principiarsi da sopra l'appeso di detta lamia, senza però
determinarsi lo certo numero di detti mattoni, perche non si sa la certezza
di quel numero ci vorrà per l' intiera lamia sudetta. Dimodo, che
Esso Mastro Michele dell'Oglio dovrà essere tenuto, ed obligato,
sincome promette, e s'obliga lavorare, e cuocere l'intiero numero capace,
ò sia di Cento mila mattoni, ò Cento Cinquanta, ò più,
ò meno delli Cento mila. Di maniera, che Esso Mastro Michele dovrà,
conferme ave promesso, e si à obligato, dare quel numero capiente
di mattoni per terminare la lamia sudetta. Quale mattone dovrà essere
à misura della forma di Esso lui Mastro Michele portata nel sudetto
Convento bollata con /S.D./, che si conserva dalla R.R. Padri sudetti. E
l'intiero numero di detti mattoni si dovrà consignare per esso Mastro
Michele dentro del luogo in dove si dovranno lavorare di tutta perfezione;
però se vi sarà qualched'uno rotto, e che fusse atto, per
la fabrica, seù lamia facienda, che non si possa scartare da Essi
R.R. Padri. A riserba però di quelli mattoni, che saranno gobbati,
e non atti alla detta lamia, quali si dovranno scartare.
Patto espresso che lo lavoro, e cottura di detti mattoni, per Esso Mastro
Michele si dovrà principiare dalle 15 del corrente mese di Luglio,
con dover mantenere, almeno, per questa Estade, altri duoi Mastri per lo
lavoro alla forma degli mattoni sudetti, oltre degli discepoli, ed altre
persone bisognaranno al mestiero predetto. E nell'Estade ventura poi, piacendo
al Signore Iddio, accrescere al numero delli tre Mastri, altri duoi per
lo meno, perchè così.
Ed all'incontro, li sudetti R.R. Padri, nel nome sopra espressato si sono
obligati di somministrare ad esso Mastro Michele dell'Oglio sopra lo luogo
in dove si dovrà fare detto lavoro di mattoni, tutto quello materiale
sarà necessario per lo lavoro, e cottura de mattoni sudetti, come
di creta nella maniera, però uscirà dalla meniera, acqua.
cenere, terra, avena, stabio, vulgo fumiero, e fuoco: e che la creta dovrà
essere atta per detto lavoro; e da scegleirsi il luogo in dove si dovrà
cavare, per lo predetto Mastro Michele, e detta creta condursi a proprie
spese d'Esso Venerabile Convento nel luogo dove si dovranno lavorare, e
cuocere li mattoni sudetti, perchè così. In'oltre detti R.R.
Padri si sono obligati, ed anno promesso, in nome del Convento predetto
di dare, e pagare al predetto Mastro Michele per ogli Migliare di detti
mattoni, si per lavoro, come per la cottura. e fatica in cuocere li medemi,
carlini Ventitre. Com'altresì di somministrare al menzionato Mastro
Michele altri docati Dieci per la fattura, seù costrittura della
Fornace da farsi, per cuocersi lo intiero numero de sudetti mattoni, e senza,
che detto Venerabile Convento sia tenuto somministrare altro per detta Fornace,
mà la medema fabricarsi, costruirsi, rifarsi, e mantenersi à
proprie spese d' Esso Maestro Michele, tante quante volte vi sarà
lo bisogno sino alla cottura dell'intiero numero de predetti mattoni bisognaranno
per l'intiera lamia di detta nuova Chiesa, perche così si è
convenuto. Anzi che detti R.R. Padri nel sudetto nome si sono obligati dare
lo ricetto al sudetto Mastro Michele dell'Oglio, e di lui altri Mastri,
e loro adiacenti, sino a tanto durarà la fattura, e cottura de sudetti
intieri mattoni, con somministrare alli medemi sale, ed oglio, perche così.
E finalmente li menzionati R.R. Padri nella presenza nostra manualmente,
realmente ed in contanti anno sborzato, dato, e pagato al sudetto Mastro
Michele dell'Oglio presente, e recipiente docati Quindeci di moneta d'argento,
scomputato l'aggio, l'istessi per caparra dell'intiera opera de sudetti
intieri mattoni, quali docati quindeci si dovranno portare anticipatamente
per Esso Mastro Michele, e poi scontarsi per lo medemo nella fine della
predetta intera opera quali docati Quindeci detti R.R. Padri anno detto
averli presi dalla cassa del deposito d'esso Convento dalli consapresi danari
stanno per la fabrica della sudetta nuova Chiesa del predetto Convento,
perche così.
Ed anno promesso, e convenuto esse parti rispettive per solenne stipulazione
anco nel sudetto nome per lo presente istrumento a tutte le cose predette
averle grate e ferme, ed à quelle non contravenire per qualsivoglia
ragione, ò causa.
Pro quibus omnibus observandis, et singulis ad implendis ambae partes ipse,
et quaelibet ipsa pro ut ad unam quam ad ipsas partium respective, ut supra,
spectant sponte obligaverunt videlicet: ipse magister Michael dell'Oglio
se, suosque heredes et successores, ac bona sua omnia praesentia, et futura.
Et ipsi r.r. patres dicti venerabilis conventus S.mi Rosarij Ordinis Praedicatorum,
se dicti nominibus, bona omnia dicti conventus, successores eiusdem in conventu
praedicto una pars alteri, et altera alteri praesentibus in vim simplici,
sub poena, et ad poenam dupli et medietate cum potestate capiendi et constitutione
praecarii renuntiaverunt et juraverunt unde etc.
Tenor vero consilii, cuius supra fuit facta mentio, legitur ex copia eiusdem
quae originaliter, hic colligatur. Coram regio ad contractus iudice Francisco
Buccomino, meque notario Joseph Simia stipulante et testibus videlicet magnificum
Hjacinto Simia et Francisco Simia, omnibus de Rubis, rogatis.
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