Politecnico di Bari
Laboratorio di Fotogrammetria Architettonica
La modellazione stereometrica

Perché la modellazione stereometrica?

La modellazione stereometrica, presentata nel convegno del 2004, nasce dall'esigenza di offrire una rappresentazione più dettagliata possibile del progetto architettonico, particolarmente nel settore del restauro. Il problema era stato posto già nella relazione introduttiva del convegno del 1978 e nei filmati presentati al convegno nazionale di fotogrammetria architettonica del 1986, in cui veniva evidenziata l'insufficienza della rappresentazione grafica.

La rappresentazione grafica del progetto architettonico



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Le immagini, sopra riportate, si riferiscono al progetto, vincitore, nel 1972, del 2° premio al concorso per il progetto di massima di un nuovo centro parrocchiale a Bari. Appare superfluo far notare che, pur trattandosi di un progetto di massima, i grafici forniscono solo in maniera molto vaga l'idea progettuale.

La modellazione tridimensionale o modellazione 3D


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La modellazione tridimensionale o modellazione 3D è il processo atto a definire una forma tridimensionale in uno spazio virtuale generata su computer. Indubbiamente, con questo passo avanti della tecnica di rappresentazione, il progettista (ammesso che utilizzi personalmente il software) ha la possibilità di verificare la propria idea progettuale sia per quanto riguarda la forma che le dimensioni, ma l'utente delle immagini prospettiche, non potendo usufruire del programma di modellazione, oltre a non poter rilevare le misure, è soggetto alle illusioni ottiche.

La modellazione stereo

Già nella mostra-convegno del 1978 il pannello che apriva la mostra stessa poneva il problema della visione stereo con la didascalia: "per archiviare ciò che vedi, devi fotografare da due punti di vista, altrimenti che fai? le fotografie per Polifemo?" e, sulla base di questa logica, si è giunti alla modellazione stereo che consiste semplicemente nel presentare due viste prospettiche (in pratica due fotografie del modello virtuale) i cui punti di vista si trovano ad un distanza corrispondente alla distanza interpupillare. Per "vedere" l'immagine stereo è necessario osservare l'immagine di destra con l'occhio destro e quella di sinistra con l'occhio sinistro, osservazione che, trattandosi di immagini digitali, è possibile con l'ausilio di un casco. Nell'a.a. 2000/01 la modellazione stereo è stata oggetto di una tesi di laurea in Fotogrammetria Architettonica sul tema "La rappresentazione multimediale on-line del progetto architettonico".

La modellazione stereometrica

Considerato che la modellazione si svolge in un mondo numerico e della macchina fotografica virtuale possiamo conoscere le dimensioni del fotogramma (formato lastra), la distanza del centro di proiezione dal fotogramma (distanza principale), distanza tra i punti ripresa (base) e la posizione sul piano orizzontale, l'impiego della fotogrammetria per il rilievo del modello virtuale appare scontato, da qui la dizione "modellazione stereometrica".
La scoperta può apparire inutile quando si tratta di un progetto jolly, cioè di un progetto che prescinde dall'inserimento ambientale, ma diventa basilare se si tratta di rappresentare un rilievo finalizzato o un progetto di restauro!
L'immagine introduttiva e quella conclusiva di questa pagina fanno parte della restituzione del rilievo fotogrammetrico della Cattedrale di Acerenza. La prima mostra la lucidatura del modello ottico della stazione N.1 del rilievo, mentre l'ultima è il risultato della composizione degli interventi su più coppie di fotogrammi (in entrambi i casi le immagini sono state predisposte per l'osservazione ad assi visuali incrociati).