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Chiesa cattolica > Ordini religiosi mendicanti
Il sogno di Innocenzo III
Il sogno di Innocenzo III
Narra Tommaso da Celano che, all'inizio del 1200, la notte precedente il suo primo incontro con san Francesco, il papa Innocenzo III fece un sogno: la basilica laterana - agli occhi medievali chiesa madre dell'occidente e simbolo della chiesa universale - traballava e già stava per crollare quando un poveretto, che indossava un abito di tela di sacco fermato con una corda, attraversò la piazza e puntellò con una spalla l'edificio che cadeva.
L'aneddoto, che Giotto o un suo allievo ha dipinto in un affresco sulle pareti della chiesa superiore di Assisi, era una metafora fortemente ancorata nella realtà dell'epoca. In queste pagine se ne svelano le ragioni.
Francesco e Domenico
Francesco e Domenico
DA AGGIUNGERE
Bibliografia
Cronologia
Gli ordini mendicanti nelle città
Mendicanti e clero nel XIII secolo
Mendicanti e papato nel XIII secolo
Francescani
Domenicani
Agostiniani
Le origini degli ordini religiosi mendicanti nel XIII secolo
Gli ordini dei frati mendicanti fecero la loro comparsa all'inizio del XIII secolo e costituirono un aspetto nuovo e rivoluzionario della vita religiosa nell'occidente medievale.
La vita religiosa si rinnova.
Agli occhi delle guide più perspicaci della chiesa, come papa Innocenzo III, essi rappresentarono una risposta provvidenziale alla crisi spirituale che affliggeva la cristianità.
In estrema sintesi, la crisi consisteva nello scontro tra i presupposti tradizionali della vita cristiana e i bisogni religiosi di una cultura di tipo nuovo, urbana e secolare.
Sembrava che le forme istituzionali dell'organizzazione religiosa non fossero in grado di rispondere a tali nuovi bisogni.
Gli ordini mendicanti furono una straordinaria risposta a questa sfida.
Tra la gente, nelle città.
I radicali cambiamenti economici e sociali che accompagnarono l'espansione delle città, lo sviluppo delle nuove scienze e la nascita delle università, il diffondersi delle eresie, scossero e misero alla prova il cristianesimo medievale.
Seguendo la rivoluzionaria intuizione dei fondatori, uno stuolo di evangelizzatori girovaghi si diffuse per l'Europa e nel mondo. Finito il tempo di attrazione dei grandi monasteri, essi decisero di andare tra la gente nelle città e, nel volgere di breve tempo, francescani e domenicani si trasformarono in un efficiente esercito di predicatori, confessori e studiosi.
Il segreto del successo dei frati mendicanti
L'adozione della povertà personale e comunitaria come base delle loro fondazioni emancipò i frati dalla struttura socio-economica della Chiesa secolare.
Agognate prebende.
La caccia ai benefici e al cumulo di cariche ecclesiastiche era tra gli abusi più difficilmente sradicabili della Chiesa medievale. Essi prendevano forza da una diffusa accettazione dell'idea - un'idea condivisa da papi, re e vescovi - che il governo, la nobiltà e anche il sapere fossero un carico legittimo che la Chiesa doveva assumersi attraverso le sue proprietà.
Come conseguenza la cura pastorale a livello di parrocchia, sia in campagna che in città, era lasciata in gran parte nelle mani di un proletariato clericale, per la maggior parte reclutato localmente, che sapeva a malapena leggere, veniva pagato molto modestamente e, con l'eccezione dei pochi fortunati con un incarico di parroco permanente, non aveva alcuna sicurezza sulla durata dell'ufficio.
Non si può corrompere un frate.
Al bisogno di un clero istruito e devoto, bisogno sempre più pressante con l'emergere di un laicato capace di esprimersi e di criticare, fu data una risposta dagli ordini mendicanti.
Essi offrirono una soluzione al problema che tormentava la Chiesa fornendo una seconda forza - un nuovo corpo di pastori parallelo a quello del clero secolare e ben addestrato per questo compito.
Essi non cambiarono o rinnovarono la struttura ecclesiastica, ma semplicemente la scavalcarono.
Chi diventava frate si poneva fuori dalla gara per la promozione a più alti incarichi. Fu questo che li rese consiglieri fidati di principi e prelati: è impossibile corrompere un uomo che non ha proprietà o ambizioni mondane.
Strumenti privilegiati del papato.
Sempre di più i papi si affidarono ai frati invece che al clero secolare per vincere l'inerzia istituzionale, per rispondere alle richieste pastorali della nuova era e per rafforzare la sovranità papale sulla Chiesa occidentale. Furono loro, e non i vescovi secolari e il clero, a preparare il contrattacco all'eresia. Il valore dato ai frati come strumenti della politica papale era indicato non solo dal costante flusso di privilegi emanati a loro favore, ma anche da una segnata preferenza nella scelta di mendicanti come vescovi nei luoghi in cui le circostanze rendevano possibile l'intervento papale.


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Ultimo aggiornamento:
18 Novembre 2002