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Il poverello e il suo doppio: gli affreschi di Giotto nella basilica di Assisi

In tutto il ciclo affrescato nella basilica superiore di Assisi, il Francesco che Giotto consegnò alla memoria fu quello che Bonaventura aveva ricostruito pazientemente, mettendo a tacere quasi ogni proposta innovatrice del Santo.

Al tempo di Giotto l'Ordine si è completamente clericalizzato; i frati abitano ormai spaziosi conventi dove studiare con agio per prepararsi all'insegnamento, alla predicazione dotta, a sedere (dal 1246) come giudici nel tribunale dell'Inquisizione.

IL POVERELLO... ...GLI AFFRESCHI... ...E IL SUO DOPPIO
Francesco voleva che i frati lavorassero con le loro mani e fossero poveri fra i poveri, non possedendo nulla né in comune né a titolo personale;
che rimanessero semplici, senza troppi studi che portano all'orgoglio e all'aridità di cuore;
che curassero con affetto i lebbrosi.
Leggenda di san Francesco: affresco 18. Apparizione di Francesco al capitolo di Arles. 1297-1300.
A sinistra, in piedi, è rappresentato sant'Antonio.
Volgiamo gli occhi alle pitture.
Nessun frate lavora, né incontra poveri o lebbrosi, nemmeno Francesco.
Un episodio è dedicato a Sant'Antonio, il santo dottissimo che l'Ordine vantava già nelle sue fila.
Francesco voleva che i frati andassero in pace fra i "saraceni", cercando, se possibile, di convincerli con l'esempio e con il messaggio d'amore del Vangelo, pronti, in caso d'insuccesso, ad affrontare il martirio.
Leggenda di san Francesco: affresco 11. Francesco affronta la prova del fuoco davanti al sultano. 1297-1300.
I "saraceni" sono chiaramente i nemici della fede da sconfiggere e umiliare con la prova del fuoco.
Francesco aveva grandissima stima delle donne e in particolare di Chiara, con cui per tutta la vita mantenne un dialogo assai stretto.
Le si rivolse spesso per consiglio, abitò per alcuni periodi da lei e dalle sue compagne in San Damiano.
Leggenda di san Francesco: affresco 23. Chiara piange la morte di Francesco. 1297-1300.
Chiara non compare mai di fronte a Francesco.
Lo incontra un'unica volta, da morto, quando il cadavere passa davanti a San Damiano, edificio che non ha alcun legame con la realtà, dato che appare carico di marmi e sculture.
Leggenda di san Francesco: affresco 13. Francesco e il presepe di Greccio. 1297-1300.
Il presepe di Greccio è ambientato non in una capanna di legno ma in una lussuosissima chiesa e i fedeli non sono gli umili contadini del racconto ma ricchi abitanti della città.

Ma il Santo non è stato cancellato del tutto perché la sua scomoda eredità continua a far discutere, anche i suoi stessi frati, sempre alla ricerca del vero Francesco.


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Ultimo aggiornamento:
22 Dicembre 2003