Nel 1908 furono costruiti i palchi di seconda fila con deliberazione del Consiglio Comunale del 21 maggio 1907, su proposta del consigliere comunale avv. Giuseppe Nardulli. L'ampliamento si rese necessario perché il teatro ormai non apparteneva pił al pubblico, ma solo a poche privilegiate famiglie, e ciò era inammissibile se si voleva (e lo si voleva!) rispettare il principio col quale il teatro era nato, e cioé che esso doveva essere un "gioiello di famiglia", un bene per tutta la comunità molese. I lavori furono eseguiti sul progetto dell'ing. Pietro Clemente; Francesco Casucci di Mola di Bari si occupò delle opere in legno, mentre il rifacimento della
volta fu affidato a Menotti Greco e al pittore barese Nicola Colonna.
Il teatro molese ha vissuto un periodo felice fino agli anni antecedenti all'avvento del fascismo. Infatti nei suoi primi quattro decenni di vita ha visto succedersi molte rappresentazioni di successo, di prosa e liriche, che hanno portato a Mola artisti di gran fama e opere di grande spessore e richiamo.
Nel 1929 fu realizzata la cabina di proiezione nel vano del ridotto dei palchi e il teatro fu adibito a cinema e varietà; da questo momento cominciò la lenta e inesorabile decadenza dello stabile, che alla fine della seconda guerra mondiale versava ormai in pessime condizioni. Dopo qualche anno il teatro fu completamente
abbandonato perché non più agibile.
Nei vent'anni successivi vennero formulate diverse proposte sul futuro del nostro teatro: la conservazione e il restauro, l'abbattimento e l'erezione su quel suolo di una statua a N. Van Westerhout, la cessione ad una ditta locale di costruzioni che avrebbe realizzato appartamenti e avrebbe dato al Comune, in permuta, un intero piano per salone conferenze e alcuni locali a piano terra. Fortunatamente l'Amministrazione si mostò sensibile alle istanze dei cittadini e fu convinta della valenza culturale ed educativa del teatro e quindi ne promosse il restauro. L'architetto Onofrio Mangini redisse il progetto esecutivo, che fu approvato nell'adunanza del 27 novembre 1967 per la spesa di L. 73.213.000. La ditta aggiudicataria Vitantonio D'alessandro di Conversano riportò il nostro amato teatro al suo antico splendore; in questa nuova veste esso fu inaugurato il 6 dicembre 1972 con un concerto dell'orchestra sinfonica della Provincia diretta dall'illustre maestro Nino Rota.
Da questo momento il teatro ebbe un proprio statuto, un comitato di gestione pubblica e ritornò ad essere un centro di promozione culturale, grazie al lavoro della Filodrammatica Molese, diretta dall'avv. Lucio Delfino Pesce, e della cooperativa "Teatro Sud". Così fino ai primi anni Novanta il Teatro Van Westerhout è stanto sede di numerose rappresentazioni di prosa, concerti musicali, saggi, conferenze, tavole rotonde e ha quindi contribuito a mantenere vivi gli interessi culturali volti alle arti teatrali.