Vito MATARRESE
A Castellana, Vito MATARRESE, è sempre stato circondato da un' aria di leggenda: infatti si racconta che egli sarebbe stato il primo a scendere nella Grave quel mattino del 23 gennaio del 1938, precedendo il professor Franco ANELLI ; che egli avrebbe scoperto un nuovo ramo che si diramerebbe dalla Grotta Bianca; che egli sarebbe stato a conscenza di altri rami nelle Grotte di Castellana, che ancor oggi non sono stati scoperti, ecc. ; Vito MATARRESE era infatti noto per la sua agilità e per la sua resistenza al dolore fisico.
Un suo primo tentativo di scendere nella Grave, sembra risalire al 1930, egli con l' ausilio di una semplice corda si calò dalla bocca della Grave per una decina di metri, ma verificato che la corda non era sufficiente per raggiungere il fondo della cavità e che egli, comunque, non ce l' avrebbe fatta con la semplice forza fisica, risalì in fretta.
Mentre il professor Franco ANELLI scese nella Grave da solo il 23 gennaio 1938, è certo invece che Vito MATARRESE scese per primo due giorni dopo, ossia il 25 gennaio, mentre Anelli scese come secondo. Insieme essi inoltrarono nella Grotta Nera, raggiunsero il Cavernone dei Monumenti e la Caverna della Civetta e giunti alla fine del Corridoio del Serpente, essi si arrestarono difronte ad un profondo baratro. Da quel giorno la vita ed il destino di Vito MATARRESE fu segnato: fu contagiato dalla "febbre della speologia " , lasciò il suo precedente lavoro di scalpellino e rivolse da quel momento in poi tutti i suoi sforzi alle esplorazioni delle Grotte di Castellana.
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