San Giorgio Jonico è una cittadina posta a circa 10 km da Taranto.E'stata sempre
considerata la porta orientale del suo capoluogo. La sua collocazione a
ridosso di una dolce collina tufacea (ultima propaggine delle Murge),
protesa fra le campagne, verso il mare ne fanno una località tipicamente
mediterranea e caratteristica dell’area Jonica .Si può tracciare un iter
dello sviluppo topografico di San Giorgio Jonico, cominciando dalla storia
del santuario basiliano dedicato al Santo Giorgio, in seguito divenuto
Parrocchia Maria Santissima del Popolo. Come si legge in un documento
conservato nell’Archivio della Badia benedettina della “Santissima
Trinità” di Cava dei Tirreni, il Conte Petrone, Signore del Principato di
Taranto, concesse in perpetuo ad Orso, Abate del monastero benedettino
della città, la Chiesa di San Giorgio, dotata di pozzi, di una villa con
esteso vigneto e di altre dipendenze, dove operava un’adeguata popolazione
di coloni e fittavoli che pagavano canoni adeguati per utenze varie:
acquatico, ghiandatico, erbatico, terratico e altri servizi minori.
Quando, intorno all’anno mille, Taranto fu a più riprese assalita e
saccheggiata dai Saraceni, una notevole parte della popolazione cittadina
si rifugiò nei posti meglio riparati dalla foresta, soprattutto presso i
cenobi e i santuari, i quali godevano di una certa immunità dovuta al
prestigio e alla potenza della Chiesa. Un nutrito gruppo di profughi
pervenne nel territorio della chiesa innanzi descritta, dove fu accolto e
dove si cooperò alla costruzione delle abitazioni indispensabili alla sua
sopravvivenza. Fu in questo clima storico che nacque San Giorgio. Il primo
rione sorse nelle adiacenze della chiesa innanzi detta;seguirono poi i vari rioni “Basci all’Arcu”, “Lu Cuencu”,
“Ret’allu Fuessu”, e “La Chiazza”. Quasi contemporaneamente andavano
sorgendo i rioni centrali e collinari, allineati lungo il medesimo
decumano est-ovest. La fascia centrale si sviluppò lungo l’odierna via
Immacolata; la terza fascia, anch’essa disposta secondo il suddetto
decumano, scende sin quasi all’altezza del principale serbatoio
dell’Acquedotto Pugliese, nei pressi dell’antico cimitero, demolito
parecchi anni fa. Questo, che può considerarsi il rione meno antico, si
estese notevolmente in direzione sud-est dopo l’arrivo dei profughi
albanesi (1474) e la lunga via, che ne costituisce l’arteria principale,
fu da essi chiamata via Castriota, in onore di Giorgio Castriota Scandenberg ,
loro eroe nazionale. Dopo il loro arrivo nel casale, si
stabilirono nella zona collinare, ancora quasi disabitata. In seguito, pur
conservando gli usi e i costumi nazionali, finirono con l’assimilarsi,
costituendo una cittadinanza bilingue sino al 1880, quando anche la lingua
albanese si spense. Nel 1862 il Consiglio comunale nella seduta del
27.09.1962 deliberò di aggiungere al nome di San Giorgio l’epiteto “sotto
Taranto” per distinguerlo da altri 22 comuni che portavano lo stesso nome.
Tale denominazione, tuttavia, non incontrò l’applauso pubblico per cui
successivamente si decise di sostituire “sotto Taranto” con “Belvedere”,
in ricordo del Casale che esisteva sul monte contiguo. Ma anche questo
epiteto fu respinto e soltanto con l’istituzione della provincia Jonica,
con il R.D. 2.09.1923, San Giorgio cambiò denominazione, acquisendo il
nome di San Giorgio Jonico
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