COS'E' L'AMIANTO
Amianto o Asbesto Nome con cui si indicano alcuni silicati di calcio e magnesio, che si presentano in fibre adatte a essere variamente tessute. Per la sua resistenza agli acidi e al fuoco e per le buone capacità di isolante termico e acustico, in passato l'amianto è stato ampiamente impiegato per la fabbricazione di prodotti ignifughi (quali ad esempio le tute dei pompieri), di prodotti isolanti, come le tubature dell'acqua calda, e di materiali fonoassorbenti; la sua struttura fibrosa, che gli conferisce proprietà di resistenza meccanica e flessibilità, ne ha inoltre favorito l'impiego come materiale da costruzione a basso costo. Oggi l'uso dell'amianto è stato totalmente abbandonato a causa della sua elevata, riconosciuta tossicità: è stato accertato infatti che l'inalazione di fibre e polveri di questo minerale può provocare l'insorgenza di gravi malattie polmonari, come l'asbestosi, e di varie forme di tumore ( Malattie professionali e ambientali).
LE VARIETA' E GLI IMPIEGHI DELL'AMIANTO
Le varietà di amianto si dividono in due classi principali: anfiboli (silicati di calcio e magnesio) e serpentini (silicato di magnesio); tra questi ultimi, il crisotilo o amianto bianco (Mg 3 Si 2 O 5 (OH) 4 ) costituiva circa il 95% della produzione mondiale, con tre quarti dei giacimenti concentrati nel Québec. Del materiale estratto, solo il 6% circa conteneva fibre utilizzabili, che venivano separate dal minerale per frantumazione e aspirazione. Oltre alla composizione chimica, era la lunghezza delle fibre a determinare il particolare impiego del minerale: quelle più lunghe venivano utilizzate nei tessuti, in genere in combinazione con cotone o rayon, mentre le più corte venivano destinate alla realizzazione di prodotti quali tubature e guarnizioni. Impastato con cemento, l'amianto veniva impiegato come materiale da costruzione, meglio noto come eternit.
LA NORMATIVA ITALIANA
In Italia, la legge n° 257/1992 vieta l'estrazione, la produzione, l'importazione, l'esportazione e la commercializzazione di amianto e prodotti derivati. A riguardo delle strutture edili presenti sul territorio nazionale che contengono amianto, la legge ne richiede il censimento a livello regionale e il controllo costante dello stato di conservazione, che deve essere tale da non consentire in alcun modo il rilascio di fibre nell'aria. In caso di necessità, prescrive il rivestimento o la rimozione delle strutture giudicate pericolose.
LA BONIFICA
Le modalità di bonifica da tale materiale presentano difficoltà sia per il rischio ambientale, che per il pericolo in cui incorrono gli operatori impegnati nell'asportazione del materiale. Non tanto preoccupante si deve ritenere il volume di amianto “umido” penetrato nel sottosuolo o nelle falde, quando invece l'amianto è in forma volatile che si potrebbe liberare durante le operazioni, e che non si può escludere già presente nell'atmosfera vicini agli edifici in questione. |