L'operazione di restituzione, ovvero della rappresentazione grafica o numerica dell'oggetto,
può essere condotta in vari modi in dipendenza della strumentazione utilizzata
(stereorestitutori), ma sostanzialmente si seguono gli stessi procedimenti.
Una volta eseguite le operazioni di orientamento
si visualizza in rilievo lo stereogramma e si esplora il modello stereoscopico (o plastico) mediante una
marca mobile in modo da rilevare le coordinate dei punti interessati e quindi le dimensioni dell'oggetto.
L'immagine della marca visualizzata nello spazio tridimensionale virtuale, è
formata da due marche, una per ogni fotogramma, che si muovono indipendentemente l'una
rispetto all'altra: la sensazione che ne avremo, nella visione tridimensionale,
sarà quella di vedere questo indice spostarsi lungo tutte le direzioni dello spazio.
In generale possiamo distinguere tre modalità di restituzione:
- Restituzione analogica - Lo stereogramma, ottenuto da tecniche fotografiche analogiche
(fotografia chimica), viene montato su uno stereorestitutore, che basandosi su meccanismi di tipo ottico
e meccanico, ci consente di effettuare le operazioni di orientamento relativo, di visualizzazione e di misurazione del modello. I movimenti della marca mobile sono trasmessi ad
un sistema meccanico tracciante che ci restituisce la rappresentazione grafica del modello.
- Restituzione analitica - E' analogo al caso analogico con l'aggiunta di una
unità di elaborazione che, attraverso relazioni geometriche, permette la determinazione
delle coordinate tridimensionali del modello partendo da quelle bidimensionali della coppia di
immagini. Le coordinate potranno essere utilizzate per la rappresentazione vettoriale e per la
misurazione dell'oggetto.
- Restituzione digitale - Tutte le fasi fotogrammetriche sono effettuate in
ambiente digitale. Lo stereogramma è costituito da immagini acquisite con fotocamera digitale
o scanner (immagini raster), dunque può considerarsi costituito da due matrici in cui ad ogni
elemento si associa un codice relativo ad un colore. Visualizzando in rilievo il modello e ripercorrendolo con la solita marca mobile, mediante software che tengono conto delle relazioni
proiettive che legano le due immagini digitali è possibile ricavare le coordinate
tridimensionali e congiuntamente una rappresentazione vettoriale dell'oggetto.
La tendenza attuale sta portando all'abbandono dei tipi analogici e analitici per orientarsi
verso le tecniche digitali. Queste ultime comportano, oltre che ad una riduzione di attrezzature
specialistiche, anche una maggiore automazione delle procedure, con una diminuzione dei tempi e
una riduzione dei costi.
La precisione di ogni metodo sarà legata ovviamente agli strumenti, ma in prima istanza
alla capacità dell'operatore a stimare, attraverso la visione stereoscopica, la posizione
dei punti di interesse attraverso l'indice della marca mobile.