Come si progetta un museo: alcune nozioni di base

Il problema dell' illuminazione nei musei è un problema da affrontare con estrema diligenza in relazione alla necessità di conservare le opere d' arte esposte. Esiste una normativa di riferimento accettata da diversi organismi internazionali,in particolare dall'ICOM e dalla CEI.
Tale normativa si riferisce in pratica ai soli valori quantitativi ossia fissa i valori massimi di illuminamento raccomandati rispetto al tipo di materiale costituente l' opera stessa, facilmente misurabili a mezzo di luxometri.Nello specifico l'intensità di illuminazione di un oggetto è direttamente proporzionale all'intensità della sorgente luminosa, l'intensità dell'illuminazione di un oggetto è inversamente proporzionale al quadrato della sua distanza dalla sorgente luminosa, l'intensità d'illuminazione dell'oggetto varia col coseno dell'angolo d'incidenza del raggio luminoso, ed inoltre la luce va indirizzata sulle pareti e non sul pavimento, con angolo di incidenza fra i 45° ed i 70°. L'illuminazione può essere o dall'alto, con vetrate a soffitto, con lanternoni, con graticci e con lucernari, o con illuminazione naturale laterale, tradizionale, che presenta l'inconveniente di proiettare sul quadro l'ombra portata del visitatore e di consentire poca scioltezza nella disposizione generale della sala. Il rapporto tra altezza della finestra e profondità della sala deve variare fra 0,5 e 0,8. Si utilizzano anche illuminazione naturale indiretta, mista naturale ed artificiale (con correzione equilibrata della luce) o artificiale.


Caratteristiche organizzative e morfologiche