Il
corso della storia portò a Conversano un susseguirsi di feudatari, da
quelli Svevi prima a quelli Aragonesi poi, passando per quelli Angioini
sino a quando, a metà del XV sec., la città vide l'insediamento degli
Acquaviva.La
casata, tra i massimi esponenti della feudalità dell Italia meridionale
del periodo, strinse fortemente il suo destino a quello di Conversano
tanto che vi risiedette sino al XVIII sec., influenzando attivamente lo
sviluppo della città.
Iniziò per Conversano un lungo e florido periodo di pace durante il quale gli Acquaviva trasformarono la città in una vera e propria corte; il castello normanno, divenuto dimora della famiglia, divenne centro di attività culturali ed artistiche dove i padroni di casa, veri mecenati, ospitavano pittori, letterati e scultori; citiamo a titolo esemplificativo, il celebre Paolo Finoglio, pittore del ciclo La Gerusalemme Liberata (1640c.a.). La famiglia Acquaviva promosse inoltre a Conversano un ampio sviluppo architettonico e urbanistico, dotando la città di monasteri, palazzi e chiese ed attuando il recupero della parte medievale della città e del Casalvecchio; accanto a questo, gli Acquaviva promossero l' ampliamento di Conversano e la costruzione di un nuovo quartiere, il Casalnuovo, gettando le basi per la moderna espansione urbanistica della città, rimasta poi immutata fino agli inizi dell' 800. |
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