Distribuzione sul territorio

E' legge storica che gli insediamenti si verificano spontaneamente dove preesistono condizioni di sana economia, quali le già citate qualità del tufo, rapportate ai mezzi tecnici del tempo, la presenza di acqua e la possibilità di difesa e di mimetizzazione. Solo verso il nono secolo spuntano sulla costa popolata di grotte le prime fabbriche manufatte. Queste assumono seguendo un modulo unitario un aspetto standard : "due muri portanti, una volta a botte che spesso si conclude sul fondo contro la roccia , e dall'altra si affaccia sulla stradella senza alcun riscontro d'aria ". La distinzione di questo tipo di abitazione dalla caverna è la maggiore regolarità della volta a sesto rialzato, prima, a tutto sesto poi, e la regolarità dei conci di tufo a vista.

Come nella "caverna" , è appena accennata una minima distinzione in vani, limitata all'ubicazione del posto del fornello, del letto dei genitori, del letto dei figli, del posto del mulo; è altrettanto umida e malsana. Progressivamente l'aspetto del costone si modifica, alla natura nuda della roccia si sostituisce un aspetto volumetrico e paesistico. Il "nucleo medievale" della Cattedrale, posta sul crinale che separa le due conche del "Sasso Barisano" e del "Sasso Caveoso", si stacca sul profilo della costa e intorno ad esso nascono le abitazioni, le uniche pianificate e appartenenti alla classe privilegiata. La "corte" del vicinato è tramite di rapporti, è l'effettivo soggiorno delle unità familiari circostanti, valvola igienica alle umide grotte. Il "vicinato" è la monade del tessuto connettivo dei "Sassi", si riproduce assumendo le forme più svariate, asseconda la differenziazione di preminenza di ceppi familiari, identificando la non mai uguale architettura spontanea dei "Sassi". L'accostamento di elementi che spesso potrebbe apparire incongruente, si amalgama all'insieme in una composizione unitaria; nel degradare di piani composti da facciate bianche, dove il grigiore della roccia si combina ai vuoti degli antri, le fabbriche in tufo si fondono in un'idea di assoluta plasticità. L'uomo primitivo ha probabilmente trovato sulle "Murgie" un paesaggio in cui si distinguono "luoghi naturali", "serre" ( grigio frammisto al ferrigno della roccia ), "lame" ( burroni erosi ) , "vallette" ubertose e "pendii" erbosi ( per le greggi ), nelle "grave" si raccolgono le acque del Canoprio (Gravina ).


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