IL CINQUECENTO

Il periodo rinascimentale fu per Bitonto, così come per tutta l’Italia, un'epoca di grande fioritura per l'architettura, dopo il periodo medioevale indicato come uno dei più bui e tristi. E' questo il periodo della dominazione Aragonese che aveva il suo centro economico e politico nella città di Napoli. L'architettura civile si manifestò con i numerosi palazzi signorili voluti dalle potenti famiglie nobili bitontine. Queste erano in genere provenienti da altri luoghi: i Sylos, i De Lerma e i Sersale erano di origine spagnola, i De Ferrariis di origine genovese, i Regna milanese e i Calò greca. Uno dei più splendidi esempi è il Palazzo Bove, in via dei Mercanti. La sua origine pare risalire al XLII secolo, ma venne completamente ricostruito nel 600 pur essendo i suoi caratteri tipicamente rinascimentali. La sua facciata è divisa in tre parti da cornici marcapiano e presenta la severità e la purezza delle linee tipiche dell'architettura del Rinascimento. Il portale però si discosta nettamente dalla facciata essendo un elemento aggiuntivo del successivo periodo barocco.Superando il portale si entra in un androne coperto da una volte a botte sulla destra del quale si sviluppa l'ampia scala che conduce al piano superiore. Oltre l'androne vi è il cortile interno tipico della casa palaziata rinascimentale, di forma quadrangolare, su un lato del quale vi è, al piano superiore, la loggia, tema architettonico molto diffuso nella Bitonto rinascimentale. Delle tre arcate a piano terra (1'ordine superiore delle arcate è crollato), quella centrale è più bassa e contiene una nicchia all'interno della quale vi è il pozzo, elemento presente nelle case palaziate. Una delle più belle facciate rinascimentali è quella di Palazzo Termite , situata nel cuore della città vecchia, il bugnato scuro si presenta integro e uniforme e si nota una grande prevalenza dei pieni sui vuoti; al centro del piano terra si apre il portale bugnato, ai lati del quale vi sono le porte delle abitazioni. Una cornice marcapiano divide in due la facciata e su di essa poggiano le finestre del primo piano. Di straordinaria bellezza è la loggia al centro del piano superiore, una successione ritmica di tre arcate sorrette al centro da due colonne e ai lati da due semicolonne addossate alle pareti laterali1. Questo edificio, così come in genere avviene per tutti gli altri palazzi, si adatta alla situazione urbanistica preesistente, di origine medioevale. Al contrario le fabbriche poste nella zona nord, quella della più recente espansione trecentesca, contribuirono alla definizione del nuovo assetto urbanistico.Molti altri sono i palazzi in Piazza Cavour, De Ferrariis-Regna e Sylos-Calò, la cui bellissima loggia è stata solo di recente restaurata e riportata all'antico splendore. I palazzi rinascimentali bitontini seguono uno sviluppo inverso rispetto al periodo precedente, dall'interno verso l'esterno. Nel periodo medioevale la corte interna rappresentava uno spazio privato, separato dalla via pubblica mediante delle aree recintate destinate ad orti oppure con torri. Nel periodo cinquecentesco, invece, il mutato modo di fruire della città portò ad una diversa concezione dell'abitazione e si privilegiò la strada rispetto alla corte, per la sua maggiore potenzialità di reddito dovuto agli aumentati traffici commerciali. Alcuni palazzi, come il De Ferrariis-Regna, si posero in una situazione intermedia fra i due periodi, conservando le abitazioni affacciate sulla corte interna, ma realizzando un sottile diaframma murario verso la strada, a volte protetto da passaggi al primo piano per la guardia, in seguito divenuti belvedere2.

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